SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Sono giorni di brividi amaranto. Il partito degli ottimisti s'allarga, crederci non è peccato
Impossibile non salire su quell’onda gigantesca che ha trascinato l’Arezzo oltre l’obbiettivo e l’ha deposto in un Bengodi dove anche i sogni impossibili possono diventare realtà. Perfino La Cava e Anselmi, intrappolati dalla sorpresa, sono stati colti ad esultare insieme in uno scatto che pare vecchio di un anno. Ecco qualche buon motivo per considerare gli amaranto tra quelli che possono vincere gli spareggi, con Dal Canto in versione pescatore di perle e il calcio che insegna a non dare nulla per scontato. E nemmeno per irrealizzabile
Tweet“Giorgio me lo fai un Controcorrente?” mi ha watzappato l’Avato che era il 5 maggio, mica una data qualsiasi, e non mi ero ancora riavuto dal finale a sorpresa di una indimenticabile domenica. Per la verità avevo già deciso di fare le mie prossime vacanze in Sardegna, Golfo Aranci, in onore dell’Olbia. Potevo dire di no a un amico di fede? Ma non sono della Juve, sia chiaro. Insomma a rispondergli si, ci ho messo quanto Rolando a entrare in campo e a fare uno dei suoi due goals in maglia amaranto, ma poi ho temuto di aver fatto un’autorete. Come si fa ad andare controcorrente in una domenica che si viaggia tutti in ballodole sull’onda del quarto posto, che pare quella che sognano di cavalcare i patiti del surf. No! Su quell’onda gigantesca che ha trascinato l’Arezzo oltre l’obbiettivo e l’ha deposto in un Bengodi dove anche i sogni impossibili possono diventare realtà, non si può non salire per sentire sulla pelle brividi oceanici, anche perché ti prende e ti trascina via come una bandierina amaranto. E poi è troppo bello abbandonarsi e lasciarsi trasportare chissà dove.
Era già accaduto un anno fa a Carrara. L’impresa di Pistoia ci ha fatto rivivere le stesse emozioni. Perfino La Cava e Anselmi, intrappolati dalla sorpresa, sono stati colti ad esultare insieme in uno scatto che pare vecchio di un anno. Di sicuro questo finale ci regala una nuova grande impresa. Vada come vada la poule promozione, il Golfo degli Aranci mi aspetta. Del resto, senza nulla togliere a Pavanel e a quelli dell’impresa totale, è meglio che salire in pellegrinaggio alla Verna in bicicletta. E poi il sogno continua, no? Di certo l’ultima domenica ha irrobustito, nel popolo amaranto, la convinzione che la serie B non è una vuota speranza, ma una possibilità concreta. Insomma credere nell’Arezzo, oggi va di moda e non è affatto controcorrente.
Ma allora perché ho detto si d’acchito al mio amico Avato? In realtà non lo so. Forse l’ho fatto perché gli ottimisti si sono moltiplicati ma se ne stanno chiotti, un po’ per scaramanzia, un po’ perché non si vogliono esporre, ma soprattutto perché non ci credono fino in fondo. Andare controcorrente dopo Pistoia, invece, è uscire allo scoperto, è scommettere sulla squadra di Dal Canto, è puntare una cifra sulle sue possibilità di salire in serie B. Per dirlo chiaro e tondo, è inserire l’Arezzo tra le favorite di questa poule promozione in cui si tufferà al secondo turno, il 15 maggio, come un pescatore di perle. O sono fuori di testa? Sia pure, ma nel doppio confronto con le prime dieci in classifica, gli amaranto hanno ceduto quattro punti solo alla Carrarese di Baldini, hanno fatto conto pari con Siena e Pro Vercelli e messo sotto tutte le altre, a cominciare dalle due che stanno dietro l’Entella promossa: il Piacenza di Franzini e il Pisa di D’Angelo, che non poco vantaggio trarranno dalla loro classifica.
Purtroppo, nelle sette sfide che mancano di qui alla fine, ci mancherà Sala, talentuoso esterno mancino prestato all’under 20 di Nicolato. In compenso Dal Canto potrà dare più spazio al re del cross Speedy Zappella e allo stesso Sereni, con la sua voglia matta di aretino doc. E poi c’è un tal Rolando mini solo di staura e il neo bomber Borghini, che hanno risorse fisiche da spendere grazie ad un riposo finora anche eccessivo. Non c’è neanche bisogno di andare controcorrente per pronosticare che i due saranno un valore aggiunto nei play off. Ultimo ma non ultimo viene Karlo Butic. Il centravanti mancino, che nella primavera granata fece invaghire Dal Canto, non è mai stato quell’alternativa a Brunori voluta da Pieroni e Testini e, con Persano che si è perso per strada dopo l’avvio promettente, è questo l’handicap vero che l’organico amaranto sconta nei confronti della concorrenza. Ma se da oggetto misterioso il croato, che sta recuperando la condizione, diventasse l’arma segreta?
Lo so, vi conosco, siete come minimo scettici, ma vi prego: non fate della facile ironia. La domanda non è poi così peregrina. Anche l’Olbia ci ha ricordato che, nel calcio, è sempre sbagliato mettere limiti alla provvidenza e alle sorprese. Di sicuro l’insperato quarto posto conquistato all’ultimo tuffo, davanti alla Pro Vercelli e al Siena maramaldo col Piacenza, ci ha guarito l’anima da una ferita che pareva eterna e mette le ali al Cavallino, che vola come Pegaso nell’empireo dei play off e guarda dall’alto in basso la fiera rivale bianconera e la torre del Mangia. Così noi possiamo derubricare quel 3-3 sciagurato più di Egidio (che non è il dottor Giusti) a semplice incidente di percorso. Certo, non ci basta ora che comincia il bello, ma volete mettere?
scritto da: Giorgio Ciofini, 06/05/2019
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