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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Egidio e Angiolo a San Siro
NEWS

Meno gioco, più cuore. L'Arezzo si regala una qualificazione sofferta, palpitante e meritata

Gli amaranto hanno sofferto nel primo tempo, con più errori del solito nella circolazione della palla: la tensione psicologica e lo schieramento tattico del Novara hanno creato diverse difficoltà, svanite nella ripresa. Il gol di Foglia ha cambiato faccia alla partita e la squadra avrebbe meritato di chiuderla prima dell'uno-due Ronaldo-Eusepi. Il finale, nonostante le ansie, è stato gestito con mestiere e alla fine è arrivato il passaggio del turno. Adesso con la Viterbese si gioca sulla doppia sfida e Dal Canto dovrà vincere almeno una delle due gare



il gol di Foglia per l'1-0 amarantoC'è voluta una giornata d'inverno a maggio per riconciliare l'Arezzo con i play-off. Le ultime quattro partite di spareggio in serie C erano finite tutte nel modo peggiore: 1-3 con il Livorno nel 2001, 1-2 con il Crotone nel 2009, 0-2 con la Cremonese nel 2010, 1-2 con la Lucchese nel 2017. Roba da restare segnati a vita. Se poi consideriamo che l'Arezzo in casa non ha mai perso in stagione e il Novara aveva vinto a ripetizione in trasferta, che in tutta la storia il Novara non aveva mai espugnato il Comunale e che Dal Canto, quand'era a Padova, la finale play-off l'aveva persa proprio con il Novara, si capisce perché di motivi per fare brutti pensieri ce n'erano a iosa.

Per fortuna che la squadra, tutte queste storie, non le conosceva o non vi ha badato. Alla fine ha centrato la qualificazione e lo ha fatto con merito, sfruttando il vantaggio del piazzamento in classifica e del doppio risultato che la poneva un passo avanti rispetto agli avversari.

 

 

Eppure non è stato il miglior Arezzo, quello disinvolto nella circolazione della palla, capace di aprire gli avversari con il possesso e il fraseggio. Per un tempo è rimasto imprigionato dentro la tensione di una partita molto più pesante, a livello emotivo, rispetto alle altre. La palla scottava e non a caso la percentuale d'errore, anche nelle giocate più banali, si è alzata sensibilmente. Un tocco in più, un tempo di gioco in meno: c'era sempre qualcosa di traverso.

L'aspetto psicologico in certe partite incide di brutto e l'Arezzo ha pagato dazio per 45 minuti, anche se gli ultimi scampoli del primo tempo avevano fatto registrare un'impennata. Molto ci ha messo il Novara, che ha creato densità a metà campo, ha disegnato un albero di Natale con Ronaldo davanti alla difesa, Bastoni e Schiavi trequartisti in pressione e Cacia di punta. L'Arezzo non aveva varchi per iniziare l'azione, Basit era circondato, Borghini e Pelagatti dovevano spesso lanciare lungo, la soluzione meno efficace per le caratteristiche amaranto.

 

Eusepi firma il 2-2 a dieci minuti dalla fineViali però era obbligato a vincerla e il cambio Schiavi-Gonzalez a inizio ripresa ha scombinato il suo canovaccio, nonostante qualche buona giocata del 17. L'Arezzo non ha mai perso la testa né l'ordine tattico ed è stato bravo, fortunato, furbo a guadagnarsi l'episodio chiave, quello della punizione dell'1-0. Da lì è cominciata tutt'altra partita, si sono aperti gli spazi, il Novara ha concesso campo e gli amaranto, anche se a folate e senza la consueta costanza di gioco, hanno preso in mano la gara. 

Potevano raddoppiare subito, lo hanno fatto con Brunori, hanno spostato la bilancia con qualche sprazzo di manovra ficcante, di prima e in velocità, sfruttando la ritrovata vitalità di Sala a sinistra, di Buglio e Foglia in mediana, di un Brunori energizzante come pochi. Peccato che il gol di Ronaldo, bello e improvviso, abbia scongelato punteggio e qualificazione, dando il là all'ennesima rimonta della stagione. L'Arezzo è questo, per un motivo o per l'altro si complica la vita e dopo il 2-2 di Eusepi sui 5mila è calato il gelo.

 

 

Per non parlare di cosa si è temuto sugli spalti, e non solo lì, dopo il palo di Brunori all'89'. Di buono c'è che la squadra ha gestito con malizia e mestiere il finale, lasciando trascorrere i 5 minuti di recupero, poi diventati 6, senza rischiare una beffa che avrebbe tramortito tutti e steso un velo negativo su una stagione che invece va avanti alla grande.

Adesso con la Viterbese si gioca sulla doppia sfida, andata e ritorno, e l'Arezzo deve vincerne almeno una per proseguire il cammino. Rotto il ghiaccio con l'atmosfera play-off, bisognerà alzare la qualità dell'azione e sfruttare meglio la tecnica che contraddistingue questa squadra, capace di tenere botta contro tutti. L'aiuto del pubblico sarà nuovamente decisivo, senza scordare che la qualificazione si deciderà al ''Rocchi'': ma l'Arezzo in trasferta non si è mai trovato troppo a disagio.

 

scritto da: Andrea Avato, 16/05/2019





Arezzo-Novara 2-2
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