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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Nanci sulla neve con la papala amaranto
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Da Arezzo ad Arezzo: diciotto partite senza sconfitte. Pregi e difetti della corazzata Pisa

Il 23 gennaio al Comunale l'ultimo passo falso dei nerazzurri, che poi hanno inanellato una lunga serie di risultati utili. Merito del cambio modulo di D'Angelo, passato dal 3-5-2 al 4-3-1-2, e del mercato di gennaio messo in piedi dal ds Gemmi, che ha portato all'Arena rinforzi di qualità come Benedetti, Minesso e Pesenti. Tra i punti di forza c'è Gucher, l'austriaco che ha firmato il gol vittoria contro la Carrarese, Lisi, Di Quinzio e un parco attaccanti di livello



Avanti un altro. Dopo Novara e Viterbese, sarà il turno del Pisa del grande ex Moscardelli, che contenderà agli amaranto di Dal Canto l’accesso alla finale dei play-off.

 

ALLENATORE. Da inizio stagione in panchina siede Luca D’Angelo. Classe ’71, abruzzese di Pescara, ex difensore con tanta B e C sulle spalle tra Castel di Sangro, Rimini, Alzano e Fermana. Appese le scarpette al chiodo nel 2007, nella stagione 2009-10 è alla guida tecnica degli Allievi Nazionali del Rimini. Al termine viene promosso in prima squadra, iniziando così la sua carriera tra i grandi. Per lui tre anni in Riviera (con una promozione dalla D alla Lega Pro 2), poi esperienze ad Alessandria, Andria, Bassano e lo scorso anno a Caserta. Subentrato a Scazzola alla guida della Casertana, a fine stagione ha lasciato la squadra campana dopo aver condotto i falchetti ad una straordinaria rimonta, ottenendo il settimo posto in classifica. Giovane, pratico, le sue squadre sono molto temibili sui calci piazzati, hanno solidità difensiva e cercano di impostare la manovra partendo da dietro.

 

FORMAZIONE. Dovrebbe essere schierata col 4-3-1-2 visto con la Carrarese: Gori; Birindelli, De Vitis, Benedetti, Lisi; Verna (Izzillo), Gucher, Di Quinzio; Minesso; Moscardelli (Pesenti), Masucci (Marconi).

 

Luca D'Angelo, allenatore nerazzurroPUNTI DI FORZA. Senza ovviamente considerare il grande ex Davide Moscardelli, le cui doti sono ben conosciute qui ad Arezzo, da tener d’occhio Simone Benedetti (’92), figlio dell’ex Toro Silvano, acquistato a gennaio dall’Entella, centrale difensivo con alle spalle diverse stagioni in B, attento in marcatura, bravo a guidare il reparto, strutturato, abile in anticipo e temibile nel gioco aereo; Francesco Lisi (‘89), esterno molto duttile, che può giocare indifferentemente a destra o a sinistra, agendo come ala o terzino come nella seconda parte della stagione: grossa corsa e tanta carica agonistica; Robert Gucher (’91), centrocampista austriaco, ottima tecnica, discreto calcio, temibile da fuori, è l’organizzatore del gioco, bravo anche in fase di non possesso, abbina geometria, precisione e palloni recuperati; infine il talentuoso Mattia Minesso (‘90), vero e proprio jolly offensivo, trequartista, ala o seconda punta, mancino puro, rapido di testa e agile di gambe, che sa sacrificarsi anche per i compagni: dal suo arrivo, nel mercato di riparazione, 4 reti e diversi assist.

 

PREGI E DIFETTI. Da Arezzo ad Arezzo, il percorso del Pisa nelle ultime 18 partite non ha conosciuto sconfitte. Da quella del 23 gennaio, firmata da Cutolo, la squadra di D’Angelo ha ritrovato compattezza, cattiveria agonistica, bel gioco, ma soprattutto una serie impressionante di risultati positivi. Nella doppia sfida con la Carrarese, la compagine nerazzurra ha saputo soffrire, reagire (a Carrara da 2-0 a 2-2 in due minuti) e portare a casa la qualificazione grazie ad un collettivo che sta riversando in campo qualità, quantità, ma soprattutto voglia di vincere. Il Pisa non è lo stesso visto al Comunale nell’ultimo precedente. D’Angelo ha abbandonato il più abbottonato 3-5-2, in favore di un più dinamico e redditizio 4-3-1-2 che ha esaltato le caratteristiche fisiche e tecniche di Lisi e Birindelli, le geometrie di Gucher, la fantasia di Minesso e le qualità del parco attaccanti.

Per la sfida di domani il Pisa dovrà certamente fare a meno di Marin per squalifica, mentre lo staff sanitario cercherà di recuperare in tutti i modi Verna, infortunatosi nella rifinitura della partita di ritorno contro la Carrarese.

 

il rigore di Cutolo che ha segnato l'ultima sconfitta del PisaIn difesa il mister fa agire De Vitis (centrocampista dai piedi buoni) che è la chiave del gioco, impostando la prima costruzione della manovra direttamente da dietro. La fisicità nel reparto è data dal baby Meroni (’97 che piace alla Spal), Buschiazzo, Masi, ma soprattutto da Benedetti. Sugli esterni la spinta è garantita di Birindelli e Lisi, una delle chiavi della svolta dei pisani. Sopra la media anche la stagione dell’estremo Gori (’96), under sulla carta, ma scafato e navigato nel rendimento e nel guidare la terza linea. La coppia centrale strutturata e non troppo veloce, soffre gli attaccanti rapidi e le squadre che riescono a far girar bene il pallone tra le linee.

In mediana le scelte sono tante e tutte importanti, per uno dei reparti mediani più forti non solo del girone ma dell’intera categoria. Gucher, Gamarra, Verna, Izzillo, Di Quinzio racchiudono quantità, ma soprattutto tanta qualità. Reparto abile nel palleggio, forte in entrambe le fasi, ha dato anche un discreto contributo anche in fase realizzativa, esempio ne è il gol vittoria realizzato mercoledì da Gucher contro la Carrarese. Cerniera centrale che andrà attaccata alta e pressata per impedire che “prenda campo” e possa rifornire gli avanti con continuità.

Tra le linee galleggerà Minesso, giocatore con ottimi movimenti senza palla, con grossa facilità di corsa, abile a mantenere l’equilibrio tattico.

Il reparto offensivo non ha bisogno di grosse presentazioni: Moscardelli (9 realizzazioni), Marconi (8 reti in campionato, forte di testa e tenace in aria di rigore), Masucci (34 anni, 4 gol ma tanta qualità e imprevedibilità) e Pesenti (arrivato in doppia cifra tra Piacenza e Pisa, forte fisicamente, molto bravo a far salire la squadra e nel gioco spalle alla porta).

Poco d’aggiungere su una squadra costruita in estate per vincere, rinforzata in modo importante nel mercato invernale dal ds Roberto Gemmi (ex amaranto), che non perde da gennaio, che da allora ha inanellato risultati e prestazioni convincenti. Il Pisa è formazione matura, esperta, con tante frecce al proprio arco, che può cambiare in corsa il canovaccio della partita e soprattutto consapevole della sua forza. Sarà una partita da affrontare senza troppe paure o timori reverenziali, perché l’Arezzo non ha nulla da perdere in questa sfida.

 

ULTIMO PRECEDENTE. Risale all’ormai “famoso” 23 gennaio quando i ragazzi di Dal Canto si imposero per 1-0 grazie ad una rete di Cutolo su rigore. All’andata la partita dell’Arena Garibaldi si chiuse sullo 0-0.

 

scritto da: Mauro Guerri, 28/05/2019





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