SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
L'Arezzo che verrà. Una panchina da assegnare. Anche l'Albissola verso il forfait in serie C
Questo è il tempo dell'attesa, della burocrazia e della presa d'atto che in Lega Pro c'è troppa differenza tra oneri e ricavi. Le società che rischiano di non iscriversi al prossimo campionato sono sempre di più, mentre da noi si pensa soprattutto al cambio di allenatore: chi arriverà al posto di Dal Canto? In attesa di sciogliere il nodo, girano i primi nomi di mercato: per Baldan e Maestrelli manca solo l'ufficialità, in attesa di trovare l'attaccante che ripeta le gesta di Brunori
TweetQuesto è il tempo dell’attesa. Ci sono da assecondare le inevitabili italiche burocrazie che in qualunque campo obbligano a dedicare ore di tempo e di scervellamento, ci sono da perfezionare le esose richieste federali che fanno della serie C il campionato economicamente meno vantaggioso del pianeta nel rapporto tra oneri e ricavi (intesi in senso largo come mix di immagine, valorizzazione giocatori, incassi, sponsorizzazioni, contributi). Quel che si dice e si legge è per lo più frutto di spifferi o annuncio di conferme. Vale dunque la pena dedicarsi a qualche riflessione che oscilla tra il generale e il particolare mentre il 24 giugno si avvicina.
1) Anche quest’anno già prima del via ci sono club pronti a gettare la spugna perché non in grado di sopportare i costi di gestione. Arzachena praticamente fuori, dubbi anche sull’Imolese (pur protagonista dei play-off appena conclusi), sull'Albissola senza stadio e addirittura sul neo retrocesso Foggia al quale non basta nemmeno il paracadute economico che viene erogato a tutela delle squadre che scendono di categoria. La cosa dovrebbe indurre a qualche riflessione i vertici federali, che invece sembrano intenzionati, tanto per agevolare il conto economico, a confermare la cervellotica suddivisione in nord ovest, nord est e sud. Così e a titolo di esempio, di nuovo il Gubbio a sostenere le spese per andare a Trieste e l’Arezzo quelle per Lecco (e viceversa ovviamente): andrà bene così...
2) Non ho citato i casi di Lucchese e Viterbese tra quelli delle società delle quali non si conoscerà il futuro fino al 24 e forse oltre. Non l’ho fatto perché qua si prefigura un cambio di gestione societaria e in entrambe le situazioni, i dubbi sui possibili nuovi proprietari sono abbondanti e diffusi. Vedremo se, dopo lo strazio di Pro Piacenza e Matera e le conseguenti roboanti dichiarazioni di guerra, seguiranno effettivi controlli volti ad evitare che a dicembre si sia di nuovo davanti a contributi e stipendi non pagati, penalizzazioni “monstre” con effetti destabilizzanti su tutta la stagione
3) Ringraziando nell’ordine il Cielo (padrone dei destini umani) e poi La Cava, Anselmi e Orgoglio Amaranto, per il secondo anno di fila la problematica dell’affanno non ci appartiene. Il Cavallino sarà ai nastri di partenza pronto a farsi onore. Tutto da decifrare come ci arriverà invece a questa nuova stagione
4) Con Dal Canto no. Le parole del tecnico a margine della serata di premiazione del “Timone d’oro” non hanno lasciato spazio a dubbi né a ripensamenti. Né vale dire alla fine “deciderà la società” perché quando hai affermato in maniera perentoria che già avevi deciso di mollare ben prima degli spareggi, ritenendo di aver già raggiunto il massimo possibile, appare ben difficile che una dirigenza appena attenta insista nel volerti tenere a tutti i costi, anche facendo leva su un contratto liberamente sottoscritto. Che poi le vere ragioni siano cosa che va ben oltre le motivazioni e gli stimoli lo hanno capito pure i muri, anche se la realtà vera non la conosceremo probabilmente mai
5) Materazzi, Somma, Di Donato: circolano nomi ma l’esperienza dello scorso anno ci dice che Pieroni e Testini sono usi “lavorar tacendo”. Sicuramente i contatti li hanno già presi. Sicuramente hanno già un’idea o forse anche un accordo. Lo sapremo ma solo quando vorranno decidere di dircelo
6) La squadra: se confermati (ma smentite non ce ne sono) gli arrivi di Maestrelli e Baldan, l’Arezzo ha già cominciato a puntellare la difesa. Come si conviene si parte delle fondamenta. Il reparto con i due nuovi arrivi più Luciani e Pelagatti e ove possibile le conferme di Pinto e Burzigotti (Zappella magari, ma vorrà garanzie di giocare) ha già una sua fisionomia. Tutto da rifare invece in mezzo al campo dove i “bimbi d’oro” Buglio e Basit dovrebbero partire per fare cassa e lasciare da solo il “centenario” Foglia. Si spera ardentemente nella conferma del “grande Serro” che sarebbe un acquisto importantissimo per il reparto chiave del gioco. Davanti poi, con il contratto firmato da Sussi, ci ritroviamo, per dirla con Guccini, col “vecchio e il bambino”. Il grande Nello e il baby su cui scommettere. Che in vetta ci si stia avendo chi la butta dentro con continuità, l’abbiamo visto con Brunori e poi con le due neopromosse che avevano killer d’area di rigore di peso e valore. Ora da lunedì si torna a ragionare di fatti concreti. La palla rotolerà ancora per un po’ dietro alle scrivanie ma con vista sul prato verde. E’ l’ora di Pieroni e Testini. Crediamoci come abbiamo fatto un anno fa.
scritto da: Paolo Galletti, 21/06/2019
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