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AMARANTO TV

SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Francesca a Barcellona
NEWS

L'ultimo articolo di Amaranto Magazine. Ciao ragazzi, ne è valsa meravigliosamente la pena

Dopo tredici anni di aggiornamenti live, dal lunedì alla domenica, h24, il sito si ferma. Resta un archivio sconfinato: testi, tabellini, fotografie di amichevoli, gare ufficiali, allenamenti, eventi di vario genere, Giostre del Saracino, pdf di tutti i giornali mandati in edicola, filmati a iosa, compresi gli Amaranto Story. Questo blog è stato una passione e una palestra di vita, ha raccontato Arezzo e l'Arezzo, ha provato a mettere in risalto un valore importante come l'aretinità, anche nel calcio. E la speranza è che lasci in eredità qualcosa di positivo



Non ho idea di come cominciarlo questo testo, quale titolo scegliere e quale foto metterci. Da giorni so che sarebbe arrivato il momento del redde rationem ma non mi sono preparato niente e vado a braccio. L'ho fatto tante altre volte, solo che gli argomenti erano molto più leggeri e familiari, era come segnare a porta vuota. Adesso invece devo trovare il modo per spiegare che Amaranto Magazine finisce qui, che dopo tredici anni di aggiornamenti quotidiani, dal lunedì alla domenica, h24, non ci sarà un domani.

Parto dalla fine, cioè da queste righe. Cambiano alcune mie situazioni di lavoro, cambiano gli impegni, l'organizzazione delle mattine e dei pomeriggi, si assottiglia sempre di più la disponibilità di tempo che è la vera ghigliottina su cui appoggiamo il collo: pagherei per avere giornate di 36 ore ma non è possibile e devo adeguarmi. Per tenere Am sui livelli di questi anni, dal punto di vista del live, c'è da darci dentro, rincorrere le notizie, lavorarle, leggere, informarsi, conservare la lucidità per mettere nero su bianco. Non ne avrò più la possibilità e se il sito deve diventare un carrozzone sgangherato, con un articolo oggi e uno dopodomani, senza continuità e senza l'anima che ha sempre avuto, allora meglio chiudere.

Ho sempre creduto che il pallone sia un argomento nobile, che smuove le coscienze. Non è vero che scrivere di sport è banale e che basta mettere in fila due bischerate per assolvere il compito, anche se c'è chi s'improvvisa, campa d'incompetenza, ne va fiero e magari è convinto pure di saper fare il suo mestiere. Penso che alla gente, ai tanto bistrattati tifosi, quelli che si sentono chiedere ''ancora vai a vedere l'Arezzo?'', da molti sciocchi considerati lettori di serie B, vada proposta un'informazione corretta, puntuale, cercando di spiegare la realtà per com'è e provando ad analizzarla, a interpretarla. Non solo cronaca e gossip da due soldi, serve qualcosa di diverso, serve un minimo di profondità. In tutti questi anni, Am ha tentato di seguire questa linea e adesso, di fronte all'eventualità di non poterlo fare più, è giusto calare il sipario. 

Questo sito/blog è come un figlio per me: l'ho creato insieme ad Atlantide, che ne è sempre stato l'editore, l'ho plasmato, l'ho cambiato in corso d'opera, l'ho amato ogni volta che ha contribuito a raccontare un pezzo di Arezzo e dell'Arezzo, l'ho anche detestato quando mi costringeva a mettere tutto il resto in secondo piano. Ma per me è sempre rimasto una passione e come ogni passione vera, ti seduce e ti fa dannare, ti emoziona e ti centrifuga. Tormento ed estasi: è un sunto che conosciamo bene.

 

 

La decisione è sofferta, complicata, difficile, ma è inutile che lo dica. Se penso a quanto sono lunghi 13 anni e a quanto velocemente sono passati, mi vengono i lacrimoni: a maggio del 2006 lanciammo il mensile cartaceo, pochi mesi dopo partì il blog sul web. A metà del cammino il restyling online cestinò tutto quel che avevamo prodotto fin lì (addio archivio, fu un disastro), ma abbiamo ricominciato e quello che state leggendo è l'articolo numero 7750. Un po' mi fa impressione.

Qua dentro c'è una marea sconfinata di roba: testi, tabellini, fotografie di amichevoli, gare ufficiali, allenamenti, eventi di vario genere, Giostre del Saracino, pdf di tutti i giornali mandati in edicola, filmati a iosa, compresi gli Amaranto Story che conservo nel cuore perché sono e resteranno una delle iniziative che più mi hanno dato soddisfazione. Come gli Zibaldoni, che ogni tanto rileggo come antidoto allo stress e per rivivere sensazioni che sembrano evaporate ma che, al quinto rigo, tornano fuori alla grande.

Dalla copertina dedicata a Carrozzieri all'arrivo fresco fresco di Di Donato (suo compagno in quella squadra), Am ha raccontato migliaia di partite, storie, vicende, stati d'animo. Avrei tanto voluto consegnare agli annali anche una promozione e fino a un mese fa ci ho sperato davvero: avevamo preparato un cartaceo speciale, un altro dvd, ma il calcio va per le sue strade e risponde a leggi differenti. Peccato, magari succederà tra qualche mese e sarà bellissimo lo stesso.

Mi piace sottolineare che Am è stato un contenitore di sensibilità diverse, di approcci variegati: non ho mai indirizzato né tagliato né censurato nessuna rubrica perché era giusto così. E per quanto mi riguarda, posso garantire che ogni frase, ogni titolo, ogni manifestazione di gioia, ogni polemica (ci sono state anche quelle) è nata da un viscerale attaccamento ai colori amaranto. Il rammarico grande che mi porto dietro è che tante volte, troppe, tra i commenti che fioccavano sotto gli articoli, spuntavano gli avvelenatori di pozzi: persone che postavano in mala fede, con secondi fini, celati dietro nickname farlocchi, facendo il gioco di chissà chi. Ma questo, purtroppo, è un problema di internet e non solo di Am.

Voglio spendere parole sincere di ringraziamento per Atlantide, l'editore con cui lavoro su molti progetti, e per tutti quelli che hanno collaborato in questi anni: non li cito perché dimenticarne anche uno solo sarebbe esiziale. Sono stati compagni di un viaggio bellissimo, avventuroso, non sempre comodo ma stimolante assolutamente sì. 

 

 

Chi ha prestato la sua opera per Am online lo ha fatto per puro piacere, perché questa era una vetrina, perché scrivere di calcio è bello, perché si parlava della squadra della città, perché il sito faceva opinione. Gli sponsor (a tutti va il mio abbraccio) che vedete nella home hanno annualmente dato il loro contributo che è servito esclusivamente a sostenere le spese vive, i costi legati ai domini e alla gestione dei server, a qualche rimborso qua e là.

Ogni storia ha il suo tempo, così si dice, e probabilmente anche il percorso di Am è arrivato a conclusione. Un altro paio di volte, in passato, mi ero trovato al bivio se continuare o meno. Poi le cose si erano messe a posto da sole e aveva sempre prevalso questa passionaccia feroce che è cresciuta con me, che è nata quand'ero un bambino, pochi giorni prima di Arezzo-Paganese dell'82, che mi ha accompagnato quando ero uno spettatore imberbe con gli occhi sgranati, quando ho giocato nelle giovanili, quando ho cominciato a scrivere e poi a collaborare con Teletruria

Ovviamente non smetterò di seguire l'Arezzo, sarebbe come chiedermi di smettere di respirare. Poi chi è stato a Russi, a Greve in Chianti, a Pierantonio, a Trestina, ha sviluppato gli anticorpi migliori che ci siano in giro. Ho qualche idea che mi balla in testa e che proverò a sviluppare in futuro, perché riguardo Arezzo e l'Arezzo, questi colori, quella curva che è anche la mia curva per esperienze condivise e senso d'identità, c'è ancora un ampio terreno inesplorato da battere.

Ultimo ma non per importanza, il ringraziamento a tutti coloro che in questi anni hanno letto, commentato in modo schietto e sincero, interagito qui sul sito, sulla pagina Facebook (8266 like), su Instagram (4370 followers), su Youtube (quasi 4 milioni di visualizzazioni dei video). Con qualcuno ho scherzato, con altri ho scambiato pareri più o meno coloriti, ho battibeccato, a volte mi sono incazzato proprio (ma cinque minuti dopo per me era tutto nel dimenticatoio).

Am è stato una grandissima, utilissima, appagante e talora sfibrante palestra di rapporti umani: da qui ho potuto seguire da vicino la vita di Arezzo e dell'Arezzo, ho stretto amicizie, aggiunto contatti al mio mondo, conosciuto persone le più diverse e, come sempre accade, ho anche riportato qualche ammaccatura. Ho dovuto sopportare invidie mascherate da ruffianeria, cattiverie gratuite, bassezze di vario genere: ma funziona così per tutti e ognuno di noi, nel suo ambiente, potrebbe dolersi delle stesse lagnanze. Ciò che conta è che i pro sono stati infinitamente superiori ai contro, che mi sono divertito e che mi è piaciuto da matti.

Sto diventando prolisso e non va bene: il fatto è che questo primo luglio 2019 (giorno in cui comincia la nuova stagione) lo ricorderò per tutta la vita e mi farà sempre un po' soffrire. Odio le autocelebrazioni ma inserisco qua un paio di filmati che raccontano la storia di Am e che oggi assumono un valore differente, almeno per me. Per il resto non c'è molto altro da aggiungere. Mi hanno chiesto di frequente, in questi tredici anni, se non fosse folle dedicare un sito esclusivamente all'Arezzo, che tanto il calcio è roba di bassa lega (in questa città poi...), che non siamo mai stati in A e ''cosa ci sarà mai da raccontare?''. Ho sempre risposto che il vero provincialismo è criticare in modo masochista noi stessi, la nostra identità aretina, le nostre passioni: e quindi sì, era folle ma ne valeva la pena. Ne è valsa meravigliosamente la pena. 

 

scritto da: Andrea Avato, 01/07/2019





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