Con l'Olbia non c'erano alternative alla vittoria. La trasferta di Carrara dirà se è stata vera svolta
Segnali di ripresa già intravisti a Pontedera e sprazzi di buon gioco fanno pensare che forse la strada è quella giusta. Il mister sembra aver trovato la formazione che cercava dall'inizio della stagione ma servono altre conferme
TweetLa premessa è d’obbligo: battere l’Olbia era il minimo sindacale chiesto all’Arezzo al termine di una settimana nella quale l’eliminazione in Coppa Italia, a Siena, aveva rappresentato il punto più basso di questo già deludente avvio di stagione. La vittoria contro i sardi non può, dunque, essere accolta in pompa magna, ma se non altro dà un po’ di fiato e permette di preparare la trasferta, complicata, di Carrara senza scossoni e con un pizzico di serenità in più.
Casomai a fare notizia è il buon primo tempo giocato dalla squadra, finalmente aggressiva, compatta e capace di sviluppare una manovra efficace esaltando le qualità degli esterni (Caso e Belloni) in un 4-4-2 dove Tassi si è espresso su livelli mai toccati da quando è ad Arezzo. Il resto lo hanno fatto Gori, abbonato ormai solo ai gol di qualità, e l’immarscescibile capitan Cutolo.
L’Arezzo ha trovato terreno fertile contro un avversario, in piena crisi di risultati, che ha opposto ben poca resistenza. Una buona prestazione, ma che va presa con cautela e che per essere certificata come svolta, necessita di una riprova ben più probante: contro la Carrarese sarà tutta un’altra storia. E per giunta mancherà proprio Gori, impegnato con la nazionale under 20.
Va detto che già a Pontedera si erano visti segnali confortanti e, probabilmente, senza la sciagurata espulsione di Pissardo sarebbe finita in altro modo. La sensazione è che Di Donato, dopo vari errori e tentativi abbia individuato un undici base. Coppa a parte, negli ultimi 180 minuti di campionato, l’Arezzo ha dimostrato di essere in crescita. Per la serie, meglio tardi che mai.
Tre punti che non cancellano, comunque, le magagne generali. La vigilia della gara con l’Olbia era stata caratterizzata dalla dura presa di posizione dei gruppi della curva che hanno richiamato la dirigenza alle proprie responsabilità dopo la debacle di Siena. Nel mirino, in particolare, chi questa rosa l’ha costruita: Ermanno Pieroni.
Che la rosa sia più debole di un anno fa è sotto gli occhi di tutti, come un mercato che non ha convinto. E gettare fumo negli occhi alla gente, alla lunga, può avere l’effetto di un boomerang.
scritto da: Andrea Lorentini, 11/11/2019
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Arezzo-Olbia 2-1, la sintesi della partita
SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |