SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Astinenza finita, torna l'Arezzo. Pianese, play-off, rinforzi in difesa: gli obiettivi amaranto
Finalmente si rigioca dopo una pausa lunghissima: al Comunale arriva la prima squadra che riuscì a mettere ko Di Donato, aprendo un periodo negativo che durò fino a ottobre. Adesso però gli scenari sono cambiati e, calendario alla mano, Cutolo e compagni possono puntare a un bel bottino di punti per scalare la classifica. Tutto ciò con un occhio al mercato: sfoltire è la priorità, ma qualche puntello nel reparto arretrato porterebbe grandi benefici
TweetFinalmente si rigioca. Questa lunghissima pausa forzata, imposta dalla somma tra lo sciopero federale e le festività di fine anno, cominciava a far registrare chiari segnali di crisi da astinenza. Ora tornerà a parlare il campo, che anche in quest’epoca di sovrastrutture mediatiche e di caroselli di parole, resta il solo vero riscontro del lavoro svolto e delle qualità dei singoli e delle squadre. L’Arezzo riparte dalla seconda giornata (la prima si recupera “comodamente” il 22 gennaio sulle rive del lago di Lecco) e si trova davanti quella Pianese che all’andata fece segnare il primo inaspettato stop della stagione alla pattuglia di Di Donato, che proprio da Grosseto entrò in quel tunnel negativo durato almeno fino a metà ottobre che ancora zavorra la classifica rispetto alle aspettative ma anche ai valori del gruppo. Essenziale sarà ripartire bene, anche se il lungo stop rappresenta una incognita generalizzata.
Gli amaranto hanno fatto una buona sgambata a Città di Castello dando la sensazione di stare bene fisicamente, elemento determinante per un approccio vincente alla parte discendente e decisiva della stagione. I “rumors” di mercato non sembrano riguardare nessun elemento della rosa titolare (ovvero i 15/16 su cui il mister ha chiaramente deciso di contare); c’è quindi modo di concentrarsi adeguatamente ed arrivare in campo belli carichi per centrare l’ennesimo successo interno e ripartire alla caccia di quel “colpo” fuori casa mancato sino ad oggi. Il calendario di qui a fine mese propone sfide sulla carta ampiamente alla portata dell’Arezzo visto in campo nell’ultimo mese. Pianese e Pergolettese in casa, Juventus B e Lecco in trasferta. Insidiose come tutte le partite di questo campionato, ma non montagne insuperabili.
All’andata da questo poker di avversari abbiamo ricavato la miseria di 4 punti, adesso bisognerà puntare almeno al raddoppio. A settembre infortuni e ritardo nell’assimilazione del sistema di gioco hanno condizionato la partenza. Ora la squadra sa muoversi sul terreno in maniera organica ed equilibrata, sono cresciuti sotto il profilo della confidenza con la categoria e quindi del rendimento, ragazzi come Corrado e Caso, dovrebbe aver recuperato piena condizione Gori dopo i malanni di dicembre, Tassi e Foglia (con Picchi e Benucci a riporto) hanno acquisito le giuste misure per gestire il centrocampo a due; insomma i presupposti per ribaltare le incertezze di inizio stagione ci sono tutti. La stagione può ancora riservarci soddisfazioni ed anche un piazzamento discreto in ottica play-off considerato il livello medio delle contendenti.
Resta il capitolo mercato. Si sapeva che l’obiettivo primario era quello di sfoltire una rosa che comprende ragazzi che difficilmente vedrebbero il campo da qui a fine campionato e giocatori che evidentemente non rientrano nel progetto tattico di Di Donato. Non sarà facile perché (Monza a parte) di soldi né girano pochi. Sicuramente la fase decisiva della sessione ci sarà come sempre nell’ultima settimana ma sarebbe bello che ci fosse un piccolo sforzo per cercare almeno di puntellare la difesa, protagonista di disattenzioni letali. Poi andremmo a giocarcela. Contro tutti. Dato che questa serie C è in assoluto il campionato più antieconomico d’Italia per il rapporto del tutto sproporzionato tra costi (certi) e ricavi (sempre ipotetici), cercare di cogliere tutte le occasioni per venirne fuori prima possibile, più che un piacere rappresenta una necessità da provare a percorrere in ogni occasione. Una strada (lunga, difficile, anche legata alla sorte e agli episodi) inizia domenica.
scritto da: Paolo Galletti, 10/01/2020
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