SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Il virus mediatico che non ci voleva. Ma l'Arezzo può ripartire con certezze più solide
La psicosi dilagante, figlia anche di un clamore discutibile, ha spinto la Lega a sospendere tutte le partite di due giornate di campionato. Una decisione che ha frenato gli amaranto in un momento buono a livello tecnico e mentale. Di Donato però può sfruttare la pausa forzata per mettere a punto nuovi meccanismi tattici, visto che a Busto Arsizio e a Monza la difesa a tre ha dato ottimi risultati
TweetCi mancava il corona-virus... A dicembre, con la squadra lanciata ed in fiducia ci fu lo stop sindacale della Lega a caccia di concessioni governative (ad oggi promesse disperse nel nulla); ora, reduci da uno scintillante risultato contro la corazzata Monza, la fobia un po’ folle e parecchio scriteriata porta al blocco del campionato per due turni facendoci saltare il derbyssimo e la trasferta di Alessandria, ma soprattutto raffreddando lo slancio acquisito. Ovvio che le ragioni di salute pubblica passino davanti ai calendari dello sport e altrettanto scontato che i problemi grossi sono soprattutto legati all’impatto sul piano economico (ne sanno qualcosa i nostri orafi cui arrivano annullamenti di ordini, per non parlare del turismo in crisi nera per disdette), ma certamente si è spinto un po’ tanto, direi decisamente troppo, sul pedale della drammatizzazione, scatenando così un panico irragionevole.
Sulla sospensione della partite si può dire solo che non si vede il senso, dal momento che il problema non si definirà certamente in 10/15 giorni. Forse che il coronavirus l’8 marzo, data prevista per la ripresa del gioco, saluta e se ne va e dunque sarà da vedere come la storia andrà avanti. Lasciamo però da parte il virus che già ci infesta non solo le vie respiratorie ma praticamente ogni momento della giornata giacché non puoi aprire giornale, accendere radio o tv che non si parli di questo argomento e proviamo a tornare alle vicende pallonare.
Lo stop non ci voleva, s’è detto e s’è detto perché. Volendo cercare un aspetto positivo pensiamo al fatto che tra 10 giorni avremo recuperato qualcuno dall’infermeria, sarà arrivato il transfert di Antonini e che per la nuova programmazione del derby avremo sicuramente Cutolo al 100%. Le partite ridefinite si collocheranno una dopo la trasferta a Gorgonzola con la Giana Erminio (15 marzo) e una a ridosso della fine del campionato, esattamente dopo la gara interna con la Pistoiese fissata per sabato 11 aprile (vigilia di Pasqua). Si tratterà di giocare 11 partite in 49 giorni, una ogni 5 giorni in media; da queste parti abbiamo visto di peggio. Ci saranno da gestire testa e preparazione e sarà un bel banco di prova della presenza di attributi per tutti quanti.
La volata finale per accaparrarsi la posizione migliore in classifica in vista della lotteria di fine torneo sarà comunque serrata e con parecchie incognite non preventivate fino ad un mese fa. Per dire, diventano complicatissime le partite con Giana Erminio e Olbia, due cenerentole fino a gennaio e ora rilanciate alla grande con i biancocelesti di Albè che guiderebbero addirittura la classifica davanti al “Berlusca’s team” ed i sardi che sarebbero quarti con 13 punti. A questa parte finale però l’Arezzo può arrivarci con rinnovata fiducia (senza montarsi mai la testa che sarebbe un guaio).
Il sistema di gioco utilizzato a Busto Arsizio e Monza ha portato un maggiore equilibrio tra i reparti facendoci scoprire anche l’utilità di uno come Ceccarelli (fin qui tra i più crocefissi, come tutti coloro che hanno occupato il ruolo di centrale) che con meno campo da coprire può far pesare l’esperienza e quel briciolo di cattiveria che spesso ci manca. Lo stesso Baldan, al netto dell’ingenuità su Finotto (che è stato furbo, ma è giocatore ben più navigato del nostro centrale) se l’è cavata più che bene contro gente di livello elevato. Corrado non più esposto agli attacchi a tutta fascia sta crescendo e migliorando l’apporto al gioco e lo stesso si può dire di Tassi, che può abbandonare il podismo a favore di inserimenti più lucidi.
L’arrivo di Gioè, poi, ci offre un’alternativa in più là davanti dove la tecnica non manca ma il fisico per fare a sportellate con le difese altrui si (Cutolo) oppure c’è ma non fa parte del carattere (Gori). Con il recupero degli infortunati, la rosa ridimensionata e subito colpita da una incredibile sommatoria di squalifiche e malanni, torna ad essere abbastanza adeguata ad un girone di livello modesto dove, ora che anche i “marziani” stanno tirando il fiato, ce la possiamo giocare con tutti senza timore. Aspettiamo pazientemente che passi la bufera (più mediatica che sanitaria) e teniamoci pronti: si riparte alla grande (si può e si deve).
scritto da: Paolo Galletti, 28/02/2020
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