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Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
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Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Elisa, Sara e Beatrice fuori da San Siro
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La Premier League inglese in soccorso dei club minori: stanziati 125 milioni di sterline

Mentre in Italia si discute su come riuscire a terminare la stagione in Inghilterra i 20 club della Premier League decidono all'unanimità che la ripresa avverrà solo quando ci saranno le condizioni di sicurezza necessarie, in accordo con le indicazioni del governo. Intanto però per salvaguardare l'intero movimento viene creato un fondo di solidarietà per le squadre minori in difficoltà



In Inghilterra lo hanno capito alla perfezione: se il calcio minore chiude i battenti crolla tutto il movimento. In Italia questo semplice concetto ancora non è stato recepito dai vertici del movimento, intenti al momento a discutere se poter e come riprendere le partite della massima serie. Quello che invece sfugge ai reggenti del pallone è che la situazione dalla serie B in giù è a dire poco drammatica. La Lega-Pro per esempio conta su 60 formazioni definite professionistiche, con tutto ciò che questo termine comporta in fatto di spese ed oneri. Come abbiamo riportato qualche giorno fa l’assemblea dei presidenti di categoria ha votato compatta per lo stop definitivo alla stagione. Il nocciolo del problema è quindi abbastanza chiaro: come potrà ripartire questa categoria? Giova ricordare che i presidenti sono imprenditori che al momento hanno preoccupazioni ben più impellenti e gravose del calcio giocato. Il futuro così incerto mette in forse la vita delle proprie aziende ed è assolutamente normale che la sopravvivenza delle società calcistiche sia adesso l’ultimo dei loro pensieri. Ecco quindi che una delle poche soluzioni possibili è che sia il movimento stesso ad aiutare in qualche modo le componenti minori che fanno parte del sistema. In Inghilterra, oltre a varie iniziative fra cui una donazione di 20 milioni di sterline al servizio sanitario nazionale, è stato fatto proprio questo. 125 milioni di sterline stanziati dalla Premier League, al cambio attuale circa 140 milioni di euro, che serviranno per aiutare le formazioni che dalla Championship, la serie B inglese, in giù avranno difficoltà a ripartire. Se la baracca crolla, si ferma tutto: questo gli inglesi lo hanno perfettamente capito. Il calcio non è solo Cristiano Ronaldo o Messi, ma il calcio, forse quello vero, è fatto di centinaia di squadre che permettono all’intero movimento di reggersi in piedi. Sarebbe quindi opportuno che anche da noi il calcio provasse da solo a salvare se’ stesso senza elemosinare aiuti dal Governo, quegli aiuti che oggi è giusto destinare a tutt’altre problematiche. Di soldi attorno al pallone ne sono sempre girati tanti: adesso è l’ora che questi soldi servano a mantenere in piedi il carrozzone. Se questo non verrà fatto il futuro sarà decisamente nero.

 

scritto da: Redazione, 07/04/2020





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