Il calcio di Balbo: 4-3-3 e gioco d'attacco. Bagnato ad Arezzo, affare fatto

L'argentino ha spiegato ieri pomeriggio a Sky quelli che sono i principi base della sua filosofia tattica, riprendendo concetti cari al suo maestro Zeman: "Per vincere bisogna giocare bene e cercare di segnare un gol in più degli avversari, non prenderne uno in meno". Il Dg Martucci non ha commentato ufficialmente l'investitura, ma non ha smentito. E proprio ieri ha avuto un lungo colloquio con Bacis e Tocci. Intanto è stata chiusa la trattativa con il forte centrocampista ternano: manca soltanto la firma che arriverà il primo luglio

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Ormai succede tutto in tempo reale. Internet, facebook, twitter, la tv h24. E così, tra lo zapping su mille canali, un tag e un tweet, che Abel Balbo sarà il nuovo allenatore dell’Arezzo lo ha annunciato lui stesso, in diretta, al tg sportivo di Sky. Collegato al telefono, l’argentino ha ringraziato degli auguri per i suoi 46 anni, poi ha parlato a lungo del ritorno di Zeman alla Roma, dando una spolverata ai ricordi e ai gol segnati quando sulla panchina giallorossa sedeva proprio il boemo. Roba di oltre dieci anni fa, ma sempre viva nella memoria dei romanisti e degli amanti del calcio. Quindi, a precisa domanda sul suo futuro, ha rivelato che al 99 per cento sarà il nuovo tecnico amaranto. Nuovo per modo di dire, visto che già un anno fa avrebbe dovuto ricoprire questo incarico, prima che le sirene australiane lo portassero di là dal mondo. E Balbo è andato anche oltre, ribadendo quelli che erano e che sono i suoi capisaldi tattici (molto zemaniani): “Il modulo che amo di più è il 4-3-3, perché consente alla squadra di proporre un bel calcio d’attacco. Sono convinto che la filosofia giusta per vincere sia quella di giocare bene e cercare di segnare un gol più degli avversari, non di prenderne uno in meno. Questo è valido in serie D ma anche in Lega Pro, dove speriamo di essere ripescati”.

 

La sortita di Balbo, che ha speso parole dolci per la dirigenza dell’Arezzo, ha colto di sorpresa anche Martucci, che proprio in mattinata aveva avuto un lungo colloquio con Bacis e Tocci. Il direttore generale non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali, preferendo rimandarle a tra qualche giorno. Però non ha smentito (ovviamente) la sostanza delle frasi di Balbo e ha spiegato che lo staff tecnico potrebbe anche restare così com’è, con l’unica aggiunta dell’ex centravanti spalla di Maradona. A questo punto è chiaro però che si apre un problema di convivenza tecnica: il binomio Balbo-Bacis aveva una sua legittimità e operativa dodici mesi orsono. Adesso che Bacis ha guidato la squadra per un anno intero, sembra improbabile che accetti di fare un passo indietro. Perché Balbo, a quanto si è capito dal tono e dall’entusiasmo delle sue dichiarazioni, vuole avere carta bianca su tutto.
E’ per questo che la società, ufficialmente, si è presa un po’ di tempo, anche se la strada è tracciata e non si tornerà indietro. Stavolta non ci saranno offerte irrinunciabili dell’ultimo momento a scombussolare i piani, bensì una programmazione scrupolosa e lungimirante. A Bacis, tra l’altro, sembra sia arrivata da Catania la proposta di allenare la Primavera, mentre Tocci piace molto alla Sansovino in Eccellenza. Ma sono solo le prime voci, altre e più concrete potrebbero arrivarne in seguito, anche se non è da escludere l’ipotesi che di addii, alla fine, non ce ne sia nessuno.
Quel che è certo è che l’Arezzo ha fretta e voglia di mettere su i mattoni della casa. E' da considerare ormai certo, per esempio, il trasferimento di Andrea Bagnato in amaranto. Il 26enne centrocampista è libero dal primo luglio e Martucci lo ha già bloccato. Come si dice in questi casi, manca solo la firma.

 

scritto da: Andrea Avato, 02/06/2012

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Abel Balbo e gli anni d'oro alla Roma