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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Marco e Emanuele a Barcellona
NEWS

Il sindaco fa il punto: ''Primo obiettivo, tutelare la categoria. Ma devo prevedere ogni scenario''

Ghinelli è intervenuto ieri sera sulla situazione della Ss Arezzo, spiegando che la priorità è mantenere la società tra i professionisti ma che, in un periodo di emergenza economica come questo, vanno valutate tutte le ipotesi. La nota del primo cittadino ha chiuso una serie di interventi sul tema da parte di Farsetti (Patto Civico), Partito Democratico, Donati (Scelgo Arezzo) e Fratelli d'Italia



Anche la politica, complice la campagna elettorale, si sta interessando alle sorti dell'Arezzo calcio. Il primo a prendere posizione è stato Daniele Farsetti, membro del direttivo di Orgoglio Amaranto e candidato per Patto Civico.

''Questo immobilismo, apatia e rassegnata passività non sono accettabili per la città di Arezzo soprattutto in virtù del fatto che soli due anni fa, uno sforzo collettivo del territorio, condotto da imprenditori e semplici tifosi e magnificamente coordinato da Orgoglio Amaranto, ha prodotto un
impegno economico di 477.000 euro per consentire il salvataggio della squadra.

Accettare oggi un nuovo fallimento significherebbe disperdere ed annullare quell’atto d’amore per la maglia amaranto nato dalla generosità e dal sostegno incondizionato di tanti cittadini ed appassionati.

Tutto ovviamente è legato al come l’amministrazione comunale intende la società calcistica, se con fastidio e sopportazione oppure come un’occasione per sviluppo economico, promozione della città, possibilità di fare sport ad alto livello per i giovani del territorio e importante momento
aggregativo e sociale''.

 

Ieri mattina il Pd di Arezzo ha diramato un comunicato firmato dai consiglieri Matteo Bracciali, Alessandro Caneschi e Andrea Modeo.

''L’Arezzo calcio ha una storia, una tradizione sportiva da difendere. Ormai dagli anni sessanta quando è finita tra i dilettanti (con tanta fatica per uscirne) è perché la società è fallita o non si è iscritta al campionato. Ad Arezzo abbiamo visto giocare Meroi, Benvenuto, Fara, Graziani, Giuliani, Spinesi, Floro Flores, Ranocchia, Pasqual e chi più ne ha più ne metta.
Due anni fa abbiamo contribuito tutti, cittadini, imprenditori locali e dirigenti (Ermanno Pieroni e Giorgio La Cava in primis) a salvare la società amaranto da un fallimento che pareva inevitabile.

E oggi ci troviamo di fronte a un gruppo di scellerati che vorrebbero far fallire l’Arezzo per riprenderla in mano dalle serie dilettantistiche. C’è chi va in giro dicendo il falso per accreditare una situazione prefallimentare, chi si dice pronto a raccogliere i cocci una volta rotti. Ma l’Arezzo sta molto meglio di tante altre società di Lega PRO.

Il modo per mantenere stabile il cammino dell’Arezzo non è quello di ripartire da zero per l’ennesima volta, ma quello di formare una società più forte dell’attuale per poter ambire a quella serie B (o serie C a 20 squadre, come paiono prevedere le nuove riforme forse in divenire) che può rendere più facile una gestione oggi molto onerosa. Ma c’è un ma. Oggi qualche politicante o imprenditore col dente avvelenato, rema contro.

Rema contro anche il Sindaco, che paventa lo scenario peggiore e “tranquillizza” gli sportivi aretini perché c’è chi farà ripartire la ruota. Non si può tacere di fronte a certi affronti e a certi sciagurati programmi. Occorre dirlo chiaro e tondo alla cittadinanza, che c’è chi per vendetta o smodata fame di potere ovvero la possibilità di controllare l’Arezzo che oggi non ha, come un Caterpillar passerebbe sopra a chiunque, anche allo stesso Ermanno Pieroni, che ancora oggi si batte e sta lavorando per una Società Sportiva migliore.
Coloro che sperano nel fallimento sono consiglieri di un Sindaco incapace oggi di avere un’idea propria, di difenderla per il bene della città, città che potrebbe trarre solo vantaggio da una squadra nei quartieri alti delle categorie professionistiche.

Occhi aperti quindi, aretini che volete bene all’Arezzo e volete essere veramente orgogliosi degli amaranto, il 5 di Agosto scade il termine per iscrivere la squadra alla serie C e se questo non accadrà la responsabilità sarà esclusivamente di chi lo avrà voluto''.

 

Marco Donati, candidato sindaco per Scelgo Arezzo, ha postato: ''La vicenda della SSArezzo non va strumentalizzata così come la passione dei tifosi amaranto. Mi rendo fin da subito disponibile a collaborare con tutta la politica aretina per trovare soluzioni efficaci. Ritengo inutile, in queste ore, assumere posizioni critiche e fini a sé stesse al solo scopo di cavalcare le legittime preoccupazioni dei tifosi dei quali, da appassionato, condivido lo stato d’animo''.

 

Fratelli d'Italia ha invece diramato questa nota in risposta ai consiglieri del Pd: ''Non solo dimostrano palesemente di non conoscere le reali condizioni economico finanziarie della società Arezzo ma altresì stanno solo mettendo in atto un vergognoso atto di sciacallaggio politico nell’imminenza delle elezioni amministrative. Se non fosse chiaro ai lor signori purtroppo la situazione debitoria della S.S. Arezzo è oltre modo delicata per stessa ammissione del presidente Giorgio La Cava che anche in data odierna ha dichiarato di non essere in grado di ottemperare all’iscrizione se non riuscirà a trovare dei soci o dei solidi acquirenti che si dovranno prendere in carico una situazione debitoria importante.

E’ altrettanto chiaro che il sindaco non si è mai augurato e non sta assolutamente lavorando per raccogliere i cocci di una terribile situazione che giova ricordare non ha certo generato lui ma è frutto di una mal gestione in parte riferibile proprio a colui che nel comunicato viene ancora incensato come quello che sta lavorando per il bene dell’Arezzo.

A testimonianza di questo sta poi il goffo tentativo di eliminare quel passaggio ma ai tempi odierni i comunicati rimangono visibili anche nel testo originario a ulteriore riprova di una certa ignoranza in materia. Non dimentichiamoci mai quello che il sindaco ha fatto due anni or sono, quando contro ogni logica politica ha affrontato un’impresa titanica insieme a tutta la città. Per cui una situazione tragica odierna in cui la città rischia di perdere la sua principale squadra di calcio non merita queste azioni di sciacallaggio politiche ma viceversa serve unità e coinvolgimento a 360 gradi di tutta la politica aretina''.

 

Nella serata di ieri è stato il sindaco Alessandro Ghinelli a fare il punto della situazione: ''Siccome ho sempre pensato che chi ha più testa deve usarla, non voglio trascinare l'Arezzo calcio e il suo futuro nelle sabbie mobili di una campagna elettorale cominciata come temevo, con toni da propaganda e polemiche strumentali. Anche sulla nostra squadra.

Però a tutto c'è un limite. Leggere in un comunicato stampa a firma Pd, che il sindaco rema contro e che propone alla città affronti e sciagurati programmi, è risibile. Come è volgare, surreale e inverosimile attribuire a fantomatici consiglieri del sindaco speranze di fallimento della Ss Arezzo.
Nonostante sia abituato a questo clima corrosivo prima delle elezioni, resto basito dal fatto che tre consiglieri comunali del Partito Democratico si siano presi la licenza di sposare una posizione del genere, al punto che mi viene il sospetto che quelle cose non le abbiano scritte loro ma ci abbiano solo messo il cappello. E che quelle righe non le abbiano lette bene, perché mettersi a sponsorizzare un personaggio dell'organigramma amaranto, in un momento delicato come l'attuale, è fuori luogo, fuori tempo e di cattivo gusto. Non solo, noto che un paragrafo del comunicato stampa originario è stato maldestramente tagliato nel primo pomeriggio, con una toppa che come sempre si rivela peggiore del buco.

Di fronte a un autogol del genere, che si commenta da solo, voglio aggiungere un altro paio di precisazioni a poche ore dall'assemblea dei soci di stamattina. Ribadisco di essere in contatto stretto con il presidente Giorgio La Cava, il quale continua a manifestarmi il suo ottimismo per il buon esito delle trattative in corso. Ribadisco pure che farò tutto quanto è in mio potere per tutelare il titolo sportivo e la categoria professionistica che due anni fa abbiamo salvato tutti insieme: amministrazione comunale, tifosi, Orgoglio Amaranto, soci fondatori della Ss Arezzo e imprenditori locali, che della battaglia totale sono stati protagonisti attivi e che sto stimolando di nuovo da settimane, riscontrando quella apertura sempre venuta a galla nei momenti d'emergenza.

Per senso di responsabilità, però, devo anche preparare la città a una seconda opzione, che riguarda una ripartenza dai dilettanti. Un sindaco, specie in un periodo storico come questo, di grande sofferenza economica per la crisi legata all'emergenza Covid e a soli due anni dal precedente salvataggio del club amaranto, non può esimersi dal valutare ogni scenario. In virtù di ciò ho spiegato in consiglio comunale che c'è un gruppo di imprenditori locali disposti a valutare la gestione di una società pulita, sgravata dei costi e dei debiti attuali, anche al prezzo di ripartire da una categoria inferiore. Non sono corvi né avvoltoi. Il fatto è che purtroppo la situazione finanziaria attuale è quella che è e questo non è imputabile né al sindaco, né alla gente, né a possibili acquirenti.

Concludo con l'augurio che il presidente La Cava riesca a condurre in porto una delle trattative in piedi per la cessione del pacchetto di maggioranza. E ai gruppi della curva Minghelli, dopo aver letto gli striscioni in giro per la città, garantisco che di chiamate ne sto facendo tante, esattamente come due anni fa. L'Arezzo calcio, lo dimostrano la battaglia totale, le concessioni dello stadio e dell'impianto delle Caselle, una priorità lo è e lo è sempre stato, perlomeno per questo sindaco''.

 

scritto da: La Redazione, 28/07/2020





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