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L'ex presidente dell'Arezzo Mauro Ferretti entra nella proprietà del Livorno calcio

Dopo un ventennio Aldo Spinelli lascia la presidenza del Livorno. Il patron di origine ligure ha ceduto il pacchetto di maggioranza a Rosettano Navarra, ex-Frosinone, che sarà affiancato nella nuova avventura da altri imprenditori fra i quali Mauro Ferretti, proprietario dell'Arezzo dal 2013 al 2017. Al momento non si conoscono le ripartizioni delle quote societarie ma il rientro di Ferretti nel mondo del calcio è ormai cosa certa



Mauro Ferretti

La notizia circolava già da qualche giorno ma da ieri ha anche il conforto dell’ufficialità: l’ex presidente amaranto Mauro Ferretti, al timone dell’Arezzo nel quinquennio 2013-2017, rientra nel mondo del calcio acquisendo una quota societaria del Livorno. L’ormai ex-patron labronico Aldo Spinelli, dopo un ventennio di presidenza nelle rive del Tirreno con ben 5 campionati di A disputati e una partecipazione alla coppa UEFA nella stagione 2006/2007, ha passato la mano proprio in queste ore. Il nuovo presidente è Rosettano Navarra, già proprietario del Frosinone agli inizi degli anni 2000, che ha acquisito il 21 per cento del pacchetto azionario del Livorno. Con il 10 per cento restato nelle mani di Spinelli, il ‘’puzzle’’ azionario si completa con il 69 per cento in mano a quattro imprenditori finanziati nell’acquisto da Banca Cerea. Come riportano i maggiori organi di informazione della città dei quattro mori i nomi dei quattro imprenditori sarebbero quelli di Silvio Aimo, Angelo Corniglia, Umberto Casella ed appunto Mauro Ferretti. Al momento non è dato sapere la quota rilevata dall’ex presidente dell’Arezzo, ma in attesa che la nuova società passi l’esame della FIGC in termini di onorabilità, non possiamo che accogliere con stupore la notizia. A prescindere infatti dalle regole federali vedere certi personaggi rientrare nel mondo del calcio fa comunque male a tutto il movimento. Chi ha avuto un ruolo in un fallimento di una società dovrebbe a parer nostro essere radiato dal calcio senza avere la possibilità di riciclarsi, e magari fare altrettanto, in altre piazze. E’ bene infatti ricordarsi che l’ultimo fallimento dell’Arezzo prende proprio origine dalla cessione del pacchetto di maggioranza da parte di Ferretti alla Neos di Gatto nell’annata che si concluse poi con l’esercizio provvisorio e il salvataggio ad opera di Giorgio La Cava, Massimo Anselmi ed Orgoglio Amaranto nella ormai famosa ‘’battaglia totale’’.  In un momento in cui la Lega parla di riforme e di nuove regole questo principio dovrebbe essere alla base di tutto. Ma tanto ci saranno tutti i cavilli possibili per far passare come regolare questa operazione e dare il bentornato a Ferretti nel mondo del calcio, con buona pace dei tifosi che, come al solito, saranno gli unici a rimetterci.

 

scritto da: Simone Trippi, 12/09/2020





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