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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Simone, Marco e Riccardo sulla Mole Antonelliana - Torino
NEWS

Via Antonioli, la Fermana riparte da mister Cornacchini. Per l'Arezzo è vietato sbagliare

La sconfitta di sabato a Modena è costata il posto a Mauro Antonioli, artefice della salvezza di anno scorso dei marchigiani, sostituito da Giovanni Cornacchini che ritorna sulla panchina gialloblù dopo 10 anni. Un solo punto raccolto nelle ultime tre gare ed il peggiore attacco del girone sono i numeri su cui dovrà trovare soluzioni il nuovo trainer della Fermana che, fra le mura amiche, ha vinto in campionato solo una volta



Giovanni Cornacchini è subentrato sulla panchina della Fermana due giorni faPartita che vale doppio quella che domani, alle 15, l’Arezzo dovrà affrontare contro la Fermana. I gialloblù marchigiani con 10 punti in classifica, occupano la diciottesima posizione.

 

ALLENATORE - Domenica è stato sollevato dall’incarico Mauro Antonioli, ex calciatore amaranto, al suo posto, il ds Massimo Andreatini, ha scelto Giovanni Cornacchini. Nato a Fano nel ’65, una carriera da buon attaccante, cinque volte capocannoniere in C, con le maglie della squadra della sua città, di Reggiana, Milan e soprattutto Perugia. Nel 2003 appese le scarpe al chiodo, inizia ad allenare in D la Cagliese, poi Canavese, Sansepolcro, Città di Castello (con cui vince l’Eccellenza) e Fano. Nel 2010 è per la prima volta sulla panchina della Fermana in Eccellenza, perdendo il campionato all’ultima giornata, poi Civitanovese e tre anni ad Ancona, che riporta in Lega Pro. Dopo di che Viterbese, Gubbio e Bari, che guida alla vittoria in D, prima dell’esonero, della scorsa stagione, dopo un avvio di campionato sottotono. Esperto, grintoso, carismatico, è mister che cura soprattutto la fase di non possesso e quella difensiva.

 

FORMAZIONE - Potrebbe essere schierato con il 4-3-1-2. Ginestra - Rossoni, Manzi, Scrosta, Mordini (Sperotto) - Urbinati, Grbac (Grossi), Iotti - Neglia - Cognigni, Palmieri (Boateng)

 

PUNTI DI FORZA - Da tenere d’occhio l’esperto portiere Paolo Ginestra (’79), giramondo della terza serie. Estremo non troppo strutturato, bravo a guidare il reparto, trascinatore, ottimo para rigori. Persa un po' dell’elasticità che aveva in gioventù, è però portiere sempre affidabile tra i pali. Paolo Grbac (’90) centrocampista arrivato l’ultimo giorno di mercato dal Renate. Giocatore dotato tecnicamente, piede educato, buone geometrie, discreto al tiro, se in giornata, capace di far girar bene la squadra. Samuele Neglia (’91), capocannoniere dei gialloblù con 3 reti. Attaccante mancino, brevilineo, rapido e sgusciante, pericoloso al dribbling, temibile nello stretto dove riesce ad essere brillante ed imprevedibile. Infine Luca Cognigni (’91), attaccante centrale, con buona fisicità e discrete capacità tecniche. Nel 2016 un bruttissimo infortunio, rottura del crociato, ha rallentato la sua carriera, fermandolo per oltre un anno e mezzo. Punta esperta, scafato in aerea di rigore, discreto spalle alla porta e abile in protezione palla.

 

PREGI E DIFETTI - La società di patron Simoni cerca, con il cambio in panchina, la svolta in una stagione che sta prendendo una brutta piega, dopo un inizio altalenante. Antonioli che lo scorso anno aveva condotto brillantemente la squadra alla salvezza, con un undicesimo posto finale sfiorando i play-off, in questa annata non è riuscito a far sviluppare alla squadra il suo credo calcistico. Formazione che in estate ha perso alcuni dei suoi attori migliori, tra tutti Petrucci passato alla Feralpi e Bacio Terracino, acquistato dalla Samb e non ha trovato nel mercato giocatori all’altezza di chi è partito. Cornacchini dovrà ripartire da una squadra che ha perso sicurezza e che soprattutto ha problemi nel reparto offensivo, che benché le buone qualità, è il peggiore del girone, con il Fano, con sole 7 reti realizzate. Esempio lampante è l’ultima partita giocata a Modena, persa 1-0, dove i marchigiani hanno tirato in porta una sola volta nell'arco dei novanta minuti, peraltro senza impensierire il portiere modenese Gagno. Durante la sua presentazione il nuovo allenatore si è mostrato pronto e carico: “Diciamo che torno con grandissimo entusiasmo e tanta voglia di fare bene, con la convinzione che ci si possa risollevare da questa situazione. Le prime sensazioni avute dal gruppo sono positive: qualche elemento già lo conoscevo bene, altri invece avrò tempo di conoscerli con il tempo. Sappiamo quale sarà il nostro campionato, ci sarà la necessità di mettere in campo grande volontà e spirito di sacrificio, sono armi indispensabili: fondamentale sarà calarsi immediatamente nella mentalità giusta e dare una svolta. Mauro Antonioli mi ha lasciato una squadra in salute fisicamente, non ha avuto fortuna ma ha fatto un buon lavoro sia nella passata stagione che in questa. È un gruppo che ha condizione e indubbiamente valori buoni”. Per il recupero contro l’Arezzo saranno indisponibili, causa Covid, Massolo, oltre a Manetta, negativo ma ancora non in gruppo, mentre sono fuori per infortunio capitan Comotto, lungodegente per un problema all’anca, De Pascalis che ha accusato un problema muscolare durante la partita con il Matelica e probabilmente Boateng uscito anzitempo sabato. Squadra abbastanza giovane, che nonostante la classifica, ha una difesa che non ha numeri disastrosi, 16 reti al passivo, che sta facendo i conti con i numerosi infortuni nel reparto, tra tutti quello di capitan Comotto, giocatore esperto, caratteriale e cattivo a livello agonistico. A livello tattico, almeno per la prima partita, non ci dovrebbero essere grossi stravolgimenti. In porta l’esperto Ginestra. Linea difensiva con a destra Rossoni applicato in marcatura e discreto tempista, mentre sull’out di sinistra Mordini buona corsa e maggiormente a suo agio quando può appoggiare la manovra. Centrali il giovane Manzi, classe ‘2000 ex Napoli e Lille, stazza fisica importante, forte nel gioco aereo e Scrosta, rapido, applicato in marcatura, discreta predisposizione a guidare il reparto. Alternative sono rappresentate dai baby Diop ed Esposito e dall’ex Sperotto, che ad Arezzo ha lasciato più tracce fuori che dentro il campo. In mediana Grbac in cabina di regia, affiancato da Iotti, agonista, lottatore, abile in transizione e da Urbinati, strutturato, discreto di testa, non troppo dinamico, ma discretamente tecnico. Potrebbero essere della partita gli under Grossi, Staiano, Demirovic, mancino sloveno scuola Inter o Niccolò Bigica, figlio di Emiliano, ex di Napoli e Fiorentina, centrocampista discretamente tecnico, bravo in entrambe le fasi di gioco. Tra le linee Neglia, colui a cui probabilmente Cornacchini si affiderà per creare pericoli e cercare di migliorare l’apatia sotto porta. In avanti certo del posto pare Cognigni, mentre l’altra maglia se la contenderanno Boateng, in dubbio fino all’ultimo, ex nazionale under 21, veloce, abile ad agire sugli esterni o come attaccante di movimento, due reti in campionato e il giovane Palmieri (2000), rapido, discretamente tecnico, abile nel muoversi su tutto il fronte offensivo. Un’alternativa può essere rappresentata dall’esperto Cremona, bravo a giocare per la squadra o dal possente Raffini. Formazione che non vince dal 25 ottobre (0-1 sul campo dell’Imolese), che nelle ultime tre giornate ha guadagnato solo un punto, nel derby con il Matelica. Tra le mura amiche del Bruno Recchioni ha raccolto 5 punti, grazie ad una vittoria (2-1 al Gubbio), due pareggi e tre sconfitte realizzando 3 reti e subendone 5.

 

ULTIMO PRECEDENTE - Risale al 6 febbraio 1994, quando l’Arezzo, che in quell’annata era ripartita dalla serie D dopo la radiazione, venne sconfitta per 1-0 con gol di Spurio. In panchina per gli amaranto Vittorio Marini.

 

scritto da: Mauro Guerri, 08/12/2020





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