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"Non contano i nomi, conta la maglia". La frase di Rachini come senso d'identità

L'intitolazione del centro tecnico al dirigente federale che ha saputo valorizzare il nome di Arezzo all'interno del palazzo del calcio, è stata salutata con soddisfazione dall'ambiente amaranto. Il presidente Severini l'ha caldeggiata per inaugurare un nuovo rapporto con le istituzioni, mentre Zerbini ha sottolineato le parole di Azelio che rappresentano "la nostra vera missione". Il commento di Catalani



Catalani scopre la targa dedicata ad Azelio Rachini"Nell'Arezzo non contano i nomi. Contano gli affetti, contano i sentimenti, conta unicamente una maglia: quella amaranto". E' una frase di Azelio Rachini contenuta nerl testo del giuramento del villaggio, che dal primo luglio in poi verrà sottoscritto da tutti i dirgenti e i tecnici della prima squadra e del settore giovanile. La fedeltà ai principi cardine dello sport e dell'attaccamento ai colori avrebbe dovuto essere proclamata già lunedì sera durante l'inaugurazione del centro tecnico, poi a causa della pioggia il cerimoniale è stato modificato e si è dovuto procedere di fretta per evitare ulteriori contrattempi. Ma l'intitolazione degli impianti al dirigente federale aretino è una scelta che tutti quanti hanno rimarcato e salutato con soddisfazione.

Il presidente Gino Severini l'ha caldeggiata da subito, anche per lanciare alle istituzioni del calcio un segnale distensivo dopo le polemiche dei mesi scorsi, spezzate da un rapporto decisamente più cordiale nato negli utimi mesi. E Umberto Zerbini ha sottolineato che "la dedica del centro ad Azelio Rachini ha radici e motivazioni profonde, legate non solo al ruolo svolto nell'ambito della Federazione a seguito delle nazionali giovanili, ma soprattutto quale storico ed importante dirigente dell'Arezzo degli anni '60 e '70. Azelio sintetizzò con la frase che abbiamo inserito nel giuramento del villaggio amaranto il vero senso e contenuto della nostra identità. Questa frase rappresenta la nostra visione, la nostra missione, la nostra passione. Leggerla è un regalo che ci ha lasciato e che vorrei condividere con i tifosi".

Visibilmente emozionati, lunedì sera, i familiari di Azelio Rachini, scomparso nel novembre del 2010 all'età di 87 anni. La moglie Mimmina ha tagliato il nastro insieme al sindaco, mentre il nipote Michele Catalani è passato dentro l'Arezzo dal ruolo di responsabile della comunicazione a quello delle relazioni esterne. Dovrà occuparsi di rapporti con le istituzioni (Fanfani ha ricordato l'amicizia che lo legava a Rachini), con l'imprenditoria cittadina e con il palazzo del calcio, nel solco di una tradizione di famiglia ormai consolidata.

 

scritto da: Andrea Avato, 14/06/2012





Catalani sull'intitolazione del villaggio al nonno Azelio

Inaugurazione del villaggio amaranto
COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: Bah!, il 14/06/2012 alle 13:05

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Bella frase, bello tutto ma l'intitolazione a Rachini è l'unica cosa che non condivido. (Ciò non intacca minimamente l'idea che ho dello straordinario progetto Villaggio Amaranto.)

Commento 2 - Inviato da: Moderato, il 14/06/2012 alle 14:50

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Io condivido in pieno la scelta di intitolare il centro al piu rappresentativo personaggio del calcio aretino!! Il

Commento 3 - Inviato da: Antony, il 14/06/2012 alle 15:31

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Grande scelta. la sua frase fa pensare ...

Commento 4 - Inviato da: Amaranta, il 14/06/2012 alle 21:53

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Bah, ovviamente con codesto nick non potevi che essere perplesso.... A chi volevi che fosse intitolato il centro?

Commento 5 - Inviato da: Bah!, il 15/06/2012 alle 14:58

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Non so, forse al primo Presidente della storia dell'Arezzo Calcio, forse non per forza a qualche persona, l'unica certezza che ho è che non l'avrei intitolato a Rachini.