SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Dal concerto di Bruce al villaggio amaranto: pioggia di speranze e di scelte azzeccate
La serata d'inaugurazione del centro sportivo, nonostante il maltempo, è stata indovinata: dalla decisione di dare uno spazio importante alle istituzioni all'intitolazione ad Azelio Rachini, passando per i nuovi compiti di Michele Catalani. Adesso l'auspicio è che, come negli anni '90, ci vogliano tre stagioni per vincere la serie D. Vorrebbe dire che questo che sta per cominciare è il campionato giusto
TweetSarà che sono ancora scosso dall'esperienza del concerto sotto il diluvio di Bruce Springsteen a Firenze, del quale allego un video per capire di cosa stiamo parlando, ma vedo il futuro del calcio aretino pieno di energia. I postumi del concerto e dell'acqua presa mi hanno impedito di essere presente all'inaugurazione del villaggio amaranto, ma voglio comunque dire che, nonostante anche lì abbia piovuto, trovo che la serata, nei suoi contenuti, sia stata perfetta. Tutto, infatti, è indovinato: dalla scelta di dare uno spazio importante alle istituzioni, sapendo che anche da questo passa la possibilità di costruire un futuro con basi solide, a quella di intitolare il complesso sportivo ad un dirigente che ha fatto la storia non soltanto del calcio aretino, ma di quello nazionale. Di Azelio Rachini ricordo personalmente la bonomia e la generosità, ma non c'è dubbio che negli anni d'oro sia stato uno la cui presenza si è fatta sentire e che ha ricoperto ruoli di primo piano nelle stanze federali. Dedicargli il villaggio amaranto non significa far pace con il palazzo del calcio, né credo sia questa l'intenzione, ma è comunque un segnale importante da parte di una società che negli ultimi anni, quelli della gestione Mancini, non si è fatta certo benvolere finendo poi (ingiustamente) nel tritacarne di calciopoli e che oggi ha tutti i diritti di rivendicare quanto gli spetta ma che proprio perché forte delle sue ragioni può porsi anche in maniera serena di fronte ai suoi interlocutori. Ottima anche la scelta di Michele Catalani come dirigente addetto alle relazioni esterne: è importante infatti che chi svolge questo ruolo lo faccia da dirigente, assumendo credibilità e rappresentatività. Sulla persona, poi, non può esserci dubbi né sulle qualità, né sull'amore per i colori amaranto, per quella maglia che il nonno Azelio, come ha ben ricordato Zerbini, considerava l'unica cosa che conta. Siccome, infine, la struttura deve ospitare bambini e ragazzi è stato giusto anche dedicare uno spazio della serata anche al divertimento e allo spettacolo facendo partecipare tutti alla festa. Sembra quasi di sognare, insomma, e se adesso anche il campo darà le risposte che tutti vogliamo, e pensiamo, il quadro sarà davvero ottimale. In questo senso il ritorno di Balbo, che ha dato anche all'Arezzo la possibilità di tornare all'attenzione della stampa nazionale ed anche internazionale, è un buon segno, anche se purtroppo trasmette un po' la sensazione di aver buttato un anno. Quello presentato adesso, infatti, è lo stesso staff tecnico di un anno fa, che cambiò poi in corsa per motivi tutto sommato ancora oscuri proprio alla vigilia della partenza per il ritiro. Abel si faccia perdonare per quella fuga, e regali ai tifosi quello che vogliono. Non solo divertirsi, perché è giusto riconoscere che anche Bacis quest'anno ha offerto spesso un calcio di qualità nettamente superiore alla categoria, ma anche vincere. Due anni fa, quando ci siamo iscritti alla D, qualcuno diceva “non facciamo come l'altra volta, che ci abbiamo messo tre anni a risalire”. Oggi quello è diventato un auspicio: le cose cambiano, un po' come il tempo, e dopo la pioggia torna sempre il sole.
scritto da: Luca Caneschi, 16/06/2012
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Commento 2 - Inviato da: Bendetto, il 16/06/2012 alle 18:47
Concordo i pieno con Luca Caneschi. Serata indovinata, credo che se avessero fatto il venerdì e assistiti dal bel tempo avrebbero avuto numeri record. Io non sono potuto andare ma dalla finestra di casa (e abito distante dallo stadio) ho visto alte nel cielo decine di lanterne, e mi sono emozionato pensando a quanti sogni e desideri hanno spedito lassù. Un gran bel vedere.
Commento 1 - Inviato da: Paul, il 16/06/2012 alle 12:20
x Luca Caneschi: Il Boss è uno solo e lo ha dimostrato...
Non vedo l'ora che si rinizi a giocare, magari nella serie superiore...