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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Davide, Nicola e Niccolò all'Emirates Stadium di Londra
NEWS

Si sposa Mattoni. E si ricompongono i frammenti dell'Arezzo che vinse la serie D

Domenica scorsa a Porto San Giorgio, alla cerimonia nuziale dell'ex numero 10 amaranto, quello che calciava benissimo le punizioni, erano presenti alcuni compagni di una squadra che fondò i suoi successi sulla compattezza e sull'unità del gruppo. La promozione nel '96 arrivò al terzo tentativo dopo due stagioni così così. Un precedente beneaugurante per il prossimo campionato



Loretta e Maurizio sposi a Porto San GiorgioIl gruppo vince sempre. Quando arriva una promozione o si conquista una salvezza è merito del gruppo: frase fatta o no, nel calcio funziona così. A volte è vero veramente, a volte è solo apparenza. Ma il gruppo, quando c’è, è decisivo. In altre parole: una squadra forte, attrezzata ma poco unita non va lontano. Una squadra media, motivata e compatta può sbaragliare il campo. Tutta questa premessa per arrivare al punto: domenica scorsa a Porto San Giorgio si è sposato Maurizio Mattoni, numero 10 dell’Arezzo nella stagione di gloria 1995/96. Fu quella, per i più smemorati, della promozione in C2 dopo il testa a testa con il Sansepolcro. Mattoni non correva tanto ma aveva il piede fatato e i calci di punizione erano la sua specialità. Era un po’ il Carfora della situazione, giusto per rendere l’idea. Lui, Mattoni detto “er pompa”, faceva parte del tridente insieme a Bifini, altro talento un po’ più punta e meno trequartista, e Battistini, centravanti goleador. A spingere quell’Arezzo, che veniva da due stagioni bolse di serie D, era l’arma micidiale per eccellenza: il gruppo. Cosmi, al primo anno in panca, aveva plasmato lo spogliatoio e cementato lo spirito da battaglia. Infatti la squadra, oltre che giocare discretamente, spesso vinceva di prepotenza (basti pensare alle trasferte di Senigallia o di Castello). Aveva la bava alla bocca o, per dirla con il portiere Mosconi, aveva fame. Perse due volte sole, approfittò del -11 al Sansepolcro per il caso Guidotti e rimase in vetta fino alla fine. L’episodio più eclatante, e più emblematico, del clima cameratesco che c’era fra i giocatori, risale alla vigilia dello scontro diretto con il Sansepolcro, che avrebbe portato allo stadio seimila spettatori. Roba da lucciconi. Il sabato sera, invece di rintanarsi in un hotel o restare a casa a rimuginare sul big match, Cosmi e tutta la banda andarono al luna park. E ci rimasero fino a tardi, occupando la pista dei go kart utilizzati a mò di autoscontro. Poche ore dopo il Sansepolcro prese gol da Battistini e l’Arezzo vinse la partita. L’affiatamento era questione di feeling, che il tempo non ha consumato. Difatti domenica, in uno splendido hotel affacciato sul mare delle Marche, a festeggiare la fede al dito di Mattoni c’erano Battistini, Mosconi e Bellachioma, che nel ’95 era un ragazzino e condivideva l’appartamento col novello sposo (il quale ha aspettato i 40 per portare Loretta al’altare). C'era anche l'aretino Giorgio Sassoli, che ha curato tutti gli addobbi floreali. Fra gli invitati figuravano Cosmi, Bifini, Nofri e qualcun altro della squadra, ma gli impegni di lavoro e le vacanze li hanno trattenuti altrove. Hanno mandato messaggi e telegrammi d’auguri, che ripeteranno a voce alla prossima cena. Perché quel gruppo, a distanza di tanto tempo, si ritrova due o tre volte all’anno per mangiare insieme. E quindi, oltre alle felicitazioni per Mattoni (uno dei pochi di quella rosa a non aver intrapreso la carriera di allenatore), c’è un segnale beneaugurante da cogliere: vincere si può, ma serve il cemento che faccia presa. E come servirono tra anni allora per rivedere la luce, può darsi ne servano tre pure stavolta. Il treno, alla fine, passa. E bisogna salirci al volo.

 

L'Arezzo di quell'anno (4-3-1-2): Mosconi; Di Loreto, Bruni, Semplici, Borghi; Bellachioma (Fabiani), Nofri, Martinetti; Mattoni; Battistini, Bifini. Allenatore: Cosmi. 

 

scritto da: Andrea Avato, 27/06/2012





Amaranto story - La promozione in serie C2

Il matrimonio di Maurizio Mattoni