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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Lance rotte in prima carriera, record mancati, lunghi digiuni. Tutti i numeri della Giostra

Un exploit come quello di Rauco era capitato solo a Capacci nel 1988. Vedovini, disarmato dal buratto, ha perso la possibilità di agganciare Vannozzi (primatista di V a quota 17) e Gianni (primatista di vittorie con lo stesso quartiere a quota 13). Scortecci e Cicerchia invece restano appaiati a Vedovini-Cherici come vittorie di coppia (10). Colcitrone, in ogni caso, è il quartiere che nella storia ha spezzato meno legni: solo 5 contro le 8 di Santo Spirito e Porta del Foro. Tirare per ultimi non è più un grande vantaggio: nelle ultime 11 Giostre, 6 volte ha vinto chi apriva la piazza



la lancia spezzata di Alberto Rauco alla prima carriera735 giorni. Tanto era durato il "triumvirato" in testa all'albo d'oro della Giostra del Saracino, con i tre quartieri di Porta Crucifera, Porta Sant'Andrea e Porta Santo Spirito tutti a quota 37 vittorie. Un triumvirato spezzato dalla lancia spezzata in prima carriera, quella di Adalberto Rauco, che apre la piazza col quattro che diventa otto, com'era già successo a Mario Capacci nel 1988 per Porta del Foro, e riporta Colcitrone in vetta solitaria, come già era stata dal 1988 al 2018, quando ad agganciarla in vetta fu Porta Sant'Andrea. Un trittico in testa all'albo d'oro non si vedeva dal 1937, agli albori della Giostra moderna, quando in testa erano Porta Crucifera, Porta Santo Spirito e Porta del Foro tutte a quota 3, anche se quella volta il trittico aveva resistito solo dalla giostra di giugno a quella di settembre, quando a trionfare fu la Colombina guidata dal cinque di Donatino. E' lui il giostratore più longevo del Saracino, capace di tirare contro il buratto fino ai 60 anni, quando decise di chiudere le sue sfide contro il buratto stampando un ultimo cinque, il nono della sua carriera, che per lungo tempo lo rese il "cecchino" più mortifero della piazza: poi il suo primato venne superato da Alessandro Vannozzi, primo giostratore capace di andare in doppia cifra per V marcati e ancora oggi primatista assoluto coi suoi 17 "pomodori" anneriti dalle sue lance.

 

Vedovini marca il 5 ma viene disarmato dal burattoMa questa 140esima edizione della giostra è stata soprattutto la giostra dei record mancati. A cominciare da quelli di Enrico Vedovini, che avrebbe sì raggiunto proprio il rivale di una vita Vannozzi a quota 17 centri, ma si è visto annullare questo aggancio dalla perdita della lancia, restando così a 16. Vedovini che peraltro correva per eguagliare anche un altro primato, quello di giostratore più volte vittorioso con la stessa casacca, attualmente detenuto da Martino Gianni che con le 13 lance vinte per Porta Sant'Andrea lo precede per l'appunto di una sola vittoria. Ma anche ai Bastioni si andava a caccia di diversi primati. Quello di coppia più vittoriosa per i "ragazzi terribili" Cicerchia e Scortecci, capaci di trionfare insieme per 10 volte, record che condividono ad oggi con Vedovini-Cherici, oltre ovviamente alla voglia di riconquistare la vetta in solitaria dell'albo d'oro che manca ai gialloblù dal 1986, quando vennero "agganciati" da porta Crucifera. Sempre a proposito di centri, con il V annerito nella seconda carriera di domenica Gian Maria Scortecci diventa il quinto giostratore ad andare in doppia cifra, ad un centro di distanza da Farsetti e due da Cicerchia, che torna sul centro del tabellone dopo cinque giostre di astinenza.

 

 

Un record "mancato" (ma che a Palazzo Alberti non sarà dispiaciuto a nessuno) è quello della serie di giostre senza vittoria per Porta Crucifera, che mancava il successo dal giugno 2015: le 10 edizioni consecutive di digiuno sono solo record eguagliato per i rossoverdi. Che - curiosamente - sono il quartiere con il minor numero di lance spezzate all'attivo nella storia della giostra: quella di Rauco è stata appena la quinta in 140 edizioni per Porta Crucifera, una in meno rispetto a porta Sant'Andrea, addirittura tre in meno rispetto a Porta Santo Spirito e Porta del Foro, che detiene uno dei record forse più difficili da battere della storia della Giostra. Nelle due edizioni di settembre 1998 e giugno 1999 (la giostra delle 3 lance rotte), Gabriele Veneri ha raddoppiato il punteggio per due volte consecutive, portando però a casa la vittoria solo nella prima occasione.

 

il 3 di Innocenti per Porta del ForoSempre a proposito di Porta del Foro, non ha portato bene chiudere la piazza ai giallocremisi, nonostante tirare per ultimi sia storicamente una posizione favorevole: delle 138 edizioni di cui sappiamo l'ordine delle carriere, infatti, per 38 volte ha vinto la lancia d'oro il quartiere che per ultimo ha fatto il suo ingresso in piazza, e oltretutto tre delle ultime quattro vittorie della Chimera erano arrivate proprio tirando per quarti. Limitandoci a periodi più recenti, però, si può rilevare come la posizione più favorevole sia quella di aprire la piazza: nelle ultime 11 giostre, per ben 6 volte ha trionfato chi per primo ha corso contro il buratto. Il "sorteggio sfortunato", invece, sembra essere riservato a chi tira per secondo (solo due successi nelle ultime 15 giostre) e peggio ancora per terzo: allo slot meno "propizio" di sempre (31 successi su 138), infatti, la vittoria manca dal Giugno del 2014, e cioè da 13 edizioni.

 

Un'ultima curiosità: l'ultimo anno in cui si era corsa una sola giostra era stato il 1981. Speriamo che almeno per altri quarant'anni il nostro amato Saracino ci tenga compagnia - almeno - due volte l'anno.

 

scritto da: Roberto Gennari, 08/09/2021





Porta Crucifera vince la 140esima Giostra del Saracino
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