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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Le amare ciliegie di Gragnone: il ricordo della stagione '74/'75

Era il 22 giugno 1975 e il pari interno con il Brindisi costrinse l'Arezzo a salutare il campionato cadetto dopo una stagione piena di difficoltà. Il racconto di Paolo Galletti su quella domenica vissuta allo stadio con il desiderio e la speranza di assistere ad un'impresa da parte degli amaranto.



Qualche giorno fa nel quotidiano percorso tra casa e lavoro ho visto una bellissima cassetta di ciliege. Per aumentarne l’appetibilità il commerciante ne segnalava la provenienza: Gragnone. Una garanzia di freschezza e di chilometri zero,  ma quel nome mi ha fatto di nuovo sentire il sapore amaro di quel frutto, mangiato un po’ per consolazione, un po’ per ricacciare in gola qualche lacrima di delusione in un pomeriggio caldissimo di giugno. Era il 1975, 22 giugno. L’Arezzo aveva pareggiato l’ultima di campionato in un comunale strapieno contro il Brindisi. Era stata la fine di un’annata sciagurata per il calcio amaranto, iniziata tra entusiasmo ed illusioni e naufragata strada facendo in una rovinosa retrocessione. Quel  pomeriggio per rimediare ai danni  di un’intera stagione non sarebbe bastata una semplice vittoria, ce ne voleva una con un risultato largo per ridurre alla ragione oltre i punti anche la differenza reti. Eppure c’era tanta gente intorno alla squadra a crederci, nonostante tutto. La ragione di quella fiducia va ricercata nel fatto che quella formazione era stata creata con ambizioni ed obiettivi ben più importanti. Il presidente Montaini  aveva investito sperando e puntando nel gran salto di qualità, in quella serie A che non pareva più un sogno ma un progetto realizzabile. Anno di grandi ambizioni, si diceva, ma anche anno di grandi errori. Il primo fu probabilmente quello di affidare una formazione con giocatori di grande personalità ( da Papadopulo a Mujesan, da Fara a Casone, Righi, Zazzaro , Silvano Villa ) ad un allenatore poco più che esordiente che non riuscì mai a trovare il bandolo alla famosa matassa consegnandola ad un certo punto ben intricata nelle mani del grande Pinella Rossi che lavorò sodo, come sua abitudine, ma il miracolo riuscì solo a sfiorarlo. Fu il famoso anno di Turiano, l’arbitro di Reggio Calabria che scatenò ire di tifosi, giocatori e dirigenti interpretando con molta fantasia il regolamento e sempre a discapito dei colori nostri , scatenando un pandemonio che ci costò 5 giornate di squalifica al campo e certamente punti che alla fine sarebbero stati decisivi . Fu quello l’inizio dei provvedimenti esemplari assunti dalla cosiddetta giustizia sportiva che diventa intransigente e determinata pressoché solo quando trova nei referti il nome dell’Arezzo…Per la cronaca nelle 5 partire di “purga”  riuscimmo a tirar fuori solo 4 pareggi e una sconfitta, pesante e dura a digerire, contro il Perugia di Castagner lanciato a sorpresa verso la vittoria del campionato. Fu anche l’anno del  3 a 2 beccato al ritorno al Santa Giuliana, il vecchio stadio perugino in centro città, dove un grifone praticamente promosso giocò alla morte contro un’Arezzo che stava attraversando un buon momento di forma  (la domenica prima aveva ribaltato in casa uno 0-2 contro il Pescara ) e tornava ad accarezzare l’idea di riuscire a salvarsi. Un’onta lavata solo undici anni dopo, quando Facchini e Ugolotti firmarono un successo che salvava noi e condannava loro, in una nemesi perfetta di quel pomeriggio di maggio al vecchio impianto  dei grifoni. Fu anche l’anno delle tante partite nelle quali l’Arezzo andava in vantaggio ma non riusciva a conservarlo fino alla fine, lasciando per strada punti determinanti . Non fece eccezione neanche quel pomeriggio infuocato in cui Casone illuse all’inizio gli spalti amaranto ma i pugliesi ( guidati in campo da due ex molto rimpianti come Magherini e Marmo ) riuscirono a recuperare . Finì con i molti venuti da Brindisi a festeggiare la salvezza e noi di casa che a testa china ci apprestavamo a salutare la cadetteria ed a vivere annate di stenti….per fortuna c’era la festa a Gragnone e le ciliegie,con un insolito amaro retrogusto, in cui affondare la malinconia.

scritto da: Paolo Galletti, 02/07/2012





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: Toni, il 02/07/2012 alle 12:24

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Nooo!!! è vero?!?!?! quando sei nato te Mino?

 

Commento 2 - Inviato da: alti60, il 02/07/2012 alle 12:49

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Uno dei tanti bocconi amari che mi sono dovuto ingoiare, partiti per vincere e invece retrocessi...un'analoga storia quella di alcuni anni dopo con presidente Benito Butali anche li partiti per vincere e poi miseramente retrocessi,le cose per noi vanno bene solo quando partiamo in sordina senza proclami e strombazzature.Forza Arezzo

Commento 3 - Inviato da: chiana, il 02/07/2012 alle 16:00

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Toni tu di che anno sei?

Commento 4 - Inviato da: ale 65, il 02/07/2012 alle 16:48

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Una partita che non vidi,forse l'unica di quel campionato ( c 'ero anche in quella partita maledetta di Turiano contro il Parma se non ricordo male ) giocate al Comunale, mio padre decise di non portarmi non mi ricordo per quale ragione.........Undecided

Commento 5 - Inviato da: Toni, il 02/07/2012 alle 17:24

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1982

Commento 6 - Inviato da: chiana, il 02/07/2012 alle 18:33

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Alla tua età avevo già visto l'Arezzo in scempion... sai una sega tu del calcio CoolTongue out

Commento 7 - Inviato da: Amaranta, il 02/07/2012 alle 19:51

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Quel campionato fu il mio primo seguito interamente. Avevo cominciato a venire allo stadio nel dicembre 1973, quindi a campionato quasi a meta'. Percio' quello 1974-75 fu il mio primo campionato intero.....e fu una vera sofferenza!!! Feci tante trasferte, insiene ai miei genitori, ero presente anche a Novara la giornata prima del 22 giugno dell'articolo. Facemmo 1-1 dopo essere andati in vantaggio e ci illudemmo di poterci salvare.

Col Brindisi ricordo una maratona strapiena. Io mi ero fatta un tamburo con una tanica di latta e ci battevo sopra con un bastone, stando poco distante dai gruppi organizzati, che all'epoca erano in maratona (la sud non c'era). Ricordo molti brindisini, ricordo che dovevamo vincere, ma poteva non bastare, dipendeva dai risultati di Alessandria, Reggiana, Parma Taranto...queste le squadre piu' inguaiate.

Per la cronaca vinsero tutte e, se questo puo' consolare, non ci saremmo salvati nemmeno con la vittoria...saremmo retrocessi insieme al Brindisi!

Commento 8 - Inviato da: pipanos, il 03/07/2012 alle 08:54

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Che sbarbatelli, io erano già 15 anni che calcavo i gradoni della maratona, di quell'annata tragica ricordo l'arbitraggio da incubo di Turiano in Arezzo-Parma e l'ancora più imbecille il giornalista di rai3 (Martellini???)che il collegamento radio disse"lo stadio di Arezzo va a fuoco"quando erano stati dati alle fiamme tre-quattro giornali e poi si lamentò che all'uscita la sua macchina era stata presa a calci,mah.....

Commento 9 - Inviato da: Amaranta, il 03/07/2012 alle 09:31

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Il giornalista la cui auto fu rovesciata era Gianfranco Pancani, tra l'altro morto un anno fa e padre di Francesco Pancani, che fa adesso lo stesso lavoro del padre.

Commento 10 - Inviato da: alti60, il 03/07/2012 alle 10:30

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turiano uddio uddio....... ma ricordo anche Pistoia con il pg m...a e i suoi tifosi che all'uscita ci deridevano e ci sputavano dagli spalti e la partita di ritorno al santa giuliana sti suddeci dopo che l'anno prima grazie a NOI ecc...ecc...  è maaaaa.....

Commento 11 - Inviato da: pipanos, il 03/07/2012 alle 14:58

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Hai ragione Amaranta, era Pancani, sai a una età!!!!

Commento 12 - Inviato da: Amaranta, il 03/07/2012 alle 17:07

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Alti,60 a proposito della partita di Perugia, ricordo che all'uscita i perugini ci cantavano: "il santa Giuliana, sara' la vostra tomba!". Fu una delle ultime partite che furono giocate al santa Giuliana (esattamente  ne furono giocate altre tre, ho appena guardato) perche' poi il Perugia ando' in serie A (sigh) e a settembre esordi' con il Milan al Curi (allora Pian di Massiano) costruito a tempo di record in estate. Me lo ricordo perche' avendo il fratellino (allora 11enne) simpatizzante Milan, i miei ci portarono all'esordio nel nuovo stadio...o meglio, alla partita ci andarono fratello, mamma e babbo....io come una scema fuori dello stadio col cagnolino appena preso, che non si poteva lasciare a casa da solo (e che ovviamente) non poteva entrare dentro lo stadio. Conosco a memoria il piazzale esterno del Curi, l'ho girato col cane decine di volte in 90 minuti......All'epoca non c'erano tornelli e seghe varie, potevo tranquillamente girare sia nel settore milanista che in quello perugino.

Peccato che fecero 0-0, nemmeno sentii urlare mai!! Undecided

Commento 13 - Inviato da: alti60, il 04/07/2012 alle 08:54

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e' si Cristina fu proprio cosi al santa giuliana ma per loro sfortuna ci siamo rifatti qualche anno dopo con gli interessi e non solo a livello squadre ma anche di tifoseria  quelli che allora cantavano molti si sono poi pentiti Laughing

Commento 14 - Inviato da: Amaranta, il 04/07/2012 alle 09:41

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 ci siamo rifatti qualche anno dopo con gli interessi

1986, quando li mandammo direttamente dalla B alla C2..... Che giornata!!! Quanta pioggia!!!