SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Le Cassandre e le illusioni. La stagione '75-'76
Una domenica d'inverno baciata dal sole, l'Arezzo contro l'Empoli, un radiocronista menagramo, il gol di Odorizzi, il pareggio, Toneatto e Meucci, Ballacci e la stagione del riscatto che finì con un modesto sesto posto
TweetEra una di quelle domeniche d’inverno baciate dal sole. Il cielo azzurro invitava ad un pomeriggio all’aria aperta e per me, allora adolescente ammalato di amaranto l’aria non poteva essere che quella dello stadio Comunale. Mentre mi preparavo per andare ad occupare il mio posto in maratona ( le curve da noi son venute in uso molto più tardi ) il notiziario radiofonico della regione Toscana diffondeva tutti i particolari della gara della Fiorentina ..è una consuetudine che è rimasta anche con l’avvento delle altre toscane nel campionato maggiore…RAI 3 Toscana ha un raggio di raccolta e diffusione che supera di poco Bagno a Ripoli; dunque notizie che ascoltavo quasi senza pensare. Ad un certo punto lo speaker annuncia una breve nota sui campionati “minori” ( che rabbia..ma era vero..) e dice “ L’Arezzo attende i due punti che gli andrà a consegnare a domicilio l’Empoli”… Un brivido, una sensazione sgradevolissima…che fa questo, gufa? Non lo sa che nel calcio tutto ciò che è scontato finisce spesso con il ribaltarsi in esiti contrari ? Cercai di farmelo passare dalla testa e quando dopo pochi minuti di gara il bravo mediano bolzanino Odorizzi infilò la porta azzurra pensai che se riuscivano a sconfiggere anche la scaramanzia forse era fatta per quel ritorno in B che tutta la città sognava dopo l’amara retrocessione dell’anno prima. La partita prese però una piega strana, L’Arezzo era in vantaggio ma aveva quasi smesso di giocare, di correre; l’Empoli che navigava nei bassifondi combinava pochino ma col passare dei minuti cominciò a crederci e a circa un quarto d’ora dalla fine Beccati (salvo il vero) confezionò un pareggio beffardo e pesante. Le parole del radiocronista mi riattraversarono subito la mente: eccolo lì…ce l’ha tirata….E deve essere anche stata di quelle buone perché da quella partita gli amaranto incapparono in un filotto di partite nerissime che fruttarono la miseria di tre punti in otto partite con tre pari e 5 sconfitte ( tra queste un clamoroso 0-3 interno col Giulianova ed una bruciante sconfitta al Brilli Peri col Montevarchi ) e con questo addio ai sogni di immediato ritorno in cadetteria…GIà perché quella squadra era stata pensata per riscattare con immediatezza la bruciante stagione 1974-1975 partita con la grancassa e terminata con una mesta retrocessione nella quale colpe e attenuanti si mescolavano in misura quasi uguale. Il grosso del gruppo venne confermato e con quella rosa che un anno prima era giudicata in grado di lottare per la serie A la stagione in terza serie sarebbe stata solo una parentesi. Al timone venne chiamato un vincente, Lauro Toneatto protagonista di stagioni brillantissime al Foggia: fama da sergente di ferro e ottimo stratega. In effetti la squadra partì bene, a lungo resistette in perfetta media inglese. Al comunale non ce n’era per nessuno, fuori pareggi sapienti…il problema è che nello stesso girone un’altra vecchia volpe del calcio di categoria, ben noto dalle nostre parti, aveva forgiato l’ennesima squadra da record. Era Cesare Meucci che alla guida del Rimini inanellava vittorie in casa e fuori… Per la verità i biancorossi lasciarono le penne sul terreno del comunale mercè una ginocchiata di Novelli, giovane spalla di Mujesan e cedettero l’intera posta anche nella gara di ritorno facendo aumentare a dismisura i rimpianti ..ma ormai i due mesi nerissini (da gennaio a fine marzo) erano costati troppi posti in classifica, c’era aria di smobilitazione nella squadra e nella società, la dirigenza comincio il disimpegno economico che ci vedrà per anni alle prese con organici di fortuna e giocatori che dopo aver vestito con valore la maglia dell’Arezzo sono scomparsi nelle categorie inferiori. A consentirci di salvare faccia e onore fu molto spesso uno dei grandi nomi delle vicende amaranto: Dino Ballacci, grande motivatore e assemblatore di gruppi di ragazzotti che alle sue mani diventavano squadre che hanno anche saputo farci divertire. Ma questa è un’altra storia, quella del campionato del riscatto finì invece con un modesto sesto posto e una seconda, consecutiva e forte delusione… ormai non mi andavano più neanche le ciliegie.
scritto da: Paolo Galletti, 09/07/2012
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Commento 1 - Inviato da: Andrea Avato, il 10/07/2012 alle 13:46
E' un po' inquietante osservare con quale e quanta regolarità l'Arezzo abbia dovuto convivere con delusioni, sogni infranti e speranze tradite. Forse è anche per questo che gli aretini sono così disillusi e diffidenti. O forse causa ed effetto vanno girati al contrario. Boh...