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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Quelle estati in ritiro a Pieve. Da De Paola a Semplici, da Tambone a Ceravolo

Dopo la tribolata stagione della ripartenza con la sede del ritiro che venne spostata a Badia Tedalda e dopo l’esperienza dello scorso anno ad Anghiari, l’Arezzo tornerà dal prossimo 22 luglio a Pieve Santo Stefano che nell’era Mancini ospitò la preparazione estiva di De Paola, Marco Cari e Leonardo Semplici.



Marco Cari segue gli allenamenti a Pieve Santo StefanoPensare all’Arezzo in ritiro a Pieve Santo Stefano non può non far tornare alla mente qualche ricordo. Fatta eccezione per le ultime due stagioni, i colori amaranto hanno sempre sfruttato al meglio gli impianti e le strutture della “città del diario” conosciuta soprattutto per aver dato i natali ad Amintore Fanfani. A 52 km da Arezzo, Pieve Santo Stefano era ed è forse la scelta migliore anche per i tifosi, oltre che per i giocatori, che non mancheranno di assistere agli allenamenti degli amaranto come hanno sempre fatto ogni anno. Fatta eccezione per gli anni della Serie B quando fu Norcia ad ospitare la preparazione di Pasquale Marino (2004/2005), Elio Gustinetti (2005/2006) e Antonio Conte (2006/2007), gli amaranto dalla fine degli anni ’60 fino agli inizi degli anni ’80 sono sempre saliti a Pieve Santo Stefano per svolgere il loro ritiro precampionato. Michele Catalani e Pierfrancesco VisciTornando non troppo indietro nel tempo non si può non ricordare l’estate 2007. Per risollevare la squadra appena retrocessa in C1 vene chiamato un tecnico emergente come Luciano De Paola, alla sua prima esperienza sulla panchina di una prima squadra dopo quelle nelle giovanili del Brescia. L’estate 2007 è anche quella che vede salire alla ribalta Daniele Martinetti che non contento della mancata cessione del suo cartellino a Lecce e Bologna (si parlava di offerte vicine ai 4 milioni di euro) lascia senza permesso il ritiro di Pieve Santo Stefano, a poche ore dal debutto in Coppa Italia con la Sansovino al Comunale. Fu senza dubbio un'estate strana, dove anziché riprendere la strada per la B con decisione si inseguirono fin dall'inizio dubbi e incertezze. Una fu ad esempio quella del mercato e di chi avrebbe dovuto gestirlo con due figure pressoché identiche come Vittorio Fioretti e Giuseppe Tambone, che lasciò dopo pochi mesi. Alla fine di quella stagione l’Arezzo mancò i play-off a causa della classifica avulsa. Ma il ritiro nella città del diario è legato anche ad altri ricordi ed episodi. Estate 2008: Marco Cari, Andrea Iaconi e Pierfrancesco Visci sono rispettivamente allenatore, direttore sportivo e collaboratore nel nuovo organigramma del club. È l’estate in cui Iaconi deve trattare la cessione della seconda metà di Floro Flores senza il patron amaranto Piero Mancini, coinvolto in un’inchiesta giudiziaria. A Pieve Santo Stefano però più che una squadra in preparazione sembra esserci un cantiere aperto. Ernesto Terra è appena tornato dal Grosseto ma non è dato sapere se resterà, idem per Daniele Croce reduce da una stagione a Cesena e lo stesso vale per Martinetti che dopo le 13 reti in campionato lavora sodo in ritiro anche se l’impressione è quella di un giocatore con la valigia pronta. Cari deve così lavorare non solo sui muscoli bensì sulla mentalità dei suoi giocatori per formare un gruppo e proteggerlo dalle intemperie fuori dal rettangolo verde, come quelle arrivate dopo il 4 a 0 rimediato alla prima uscita in casa nella gara di Coppa contro il Portogruaro. Iaconi riuscirà a portare i rinforzi desiderati e necessari – su tutti Stefano Fanucci - solo pochi giorni prima del debutto in campionato. Quell’anno i play-off arrivarono, ma il Crotone fece fuori senza pietà gli amaranto.
Franco CeravoloEd eccoci arrivare all’estate 2009, l’ultima dell’Arezzo in ritiro a Pieve Santo Stefano, quella targata Franco Ceravolo e Leonardo Semplici. I presupposti c’erano tutti: un direttore generale con potere di firma e profondo conoscitore del mondo del pallone, un allenatore giovane in grado di portare il Figline dalla D alla Prima Divisione e un gruppo di giocatori formato da elementi di belle speranze e uomini esperti. Arrivarono nell’ordine Marco Pecorari, Oussama Essabr, Giuseppe Rissa, Luca Mazzoni, Giuseppe Figliomeni, tornò Samuele Sereni e Riccardo Maniero iniziò a ritagliarsi un piccolo spazio nel cuore dei tifosi giocando in attacco con una vecchia volpe come Vincenzo Chianese. Purtroppo i play-off si rivelarono ancora una volta amari perché oltre alla sconfitta con la Cremonese arrivò pure la mancata iscrizione della squadra.
Inutile negare che Pieve Santo Stefano rappresenta di diritto un po’ il passato dell’Arezzo. Una sorta di base d’appoggio nella quale hanno avuto inizio molte storie, le avventure di molti calciatori che oggi calcano i campi di Serie A e Serie B.

scritto da: Matteo Marzotti, 10/07/2012





Il ritiro a Pieve Santo Stefano
COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: Moderato, il 10/07/2012 alle 18:08

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Sa nessuno se ci sarà una cerimonia di presentazione della squadra il 22 o prima!!