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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Alex, Walter e Massi nell'arena di Siviglia
NEWS

Il cammino inarrestabile dei Giovanissimi Regionali di Domenico Avantario

L'allenatore degli Under 15 amaranto si gode il perfetto inizio campionato dei suoi: ''I ragazzi mi stanno dando ottime risposte, sia la domenica che durante la settimana. Ci sentiamo i favoriti ma portiamo assoluto rispetto a chi incontriamo. Segniamo tanto e subiamo pochissimo e questo alla lunga fa sempre la differenza”. Un pensiero sulla prima squadra: “Arezzo è una piazza stupenda ed esigente. I tifosi meritano rispetto, ma la squadra è forte e Mariotti in questo momento non va lasciato solo”



Domenico Avantario mentre dà indicazioni ai suoi ragazziMimmo Avantario è l'allenatore dei Giovanissimi Regionali Under 15 da questa stagione. Nato il 5 luglio 1974, dopo l'esperienza di due anni fa sulla panchina della Juniores provinciale del Tegoleto, arriva la chiamata del Santa Firmina (ancora provinciale), dove l'allenatore resta un solo anno disputando comunque una buonissima stagione, terminata con un terzo posto dietro a due “corazzate” come Asta e Badesse. A fine stagione la società gialloverde gli affida la panchina della prima squadra per le ultime tre partite di campionato: salvezza conquistata e ritorno al Tegoleto nell'annata successiva, stavolta in prima squadra però. Il primo titolo personale coincide con la prima, vera grande occasione da allenatore. Il Tegoleto, infatti, vince il campionato di Seconda Categoria, trascinato dalla leadership del suo “timoniere” e dai gol di capitan Giacomo Bonci. L'anno dopo arriverà una salvezza sofferta nel play out di Prima Categoria, contro la Poliziana.

 

Le strade tra Avantario e il Tegoleto si separano a dicembre 2019: ciò nonostante l'allenatore pugliese ritrova presto una panchina: quella dell'Arezzo, appunto. Un bellissimo matrimoni che sta portando i suoi frutti. Sei vittorie e un pareggio fin qui per Avantario sulla panchina dei Giovanissimi: 8-0 all'Audax Rufina nella prima giornata, 2-0 esterno contro la Sinalunghese, 9-1 da “ex” contro il Santa Firmina e 6-2 a Piancastagnaio contro la Pianese. Domenica 31 ottobre, nel giorno di Halloween, lo scontro diretto contro il Casentino Academy, terminato con lo “scherzetto” da parte degli Under 15 ai casentinesi: risultato 5-0 e Arezzo solo al comando della classifica con un bottino di 38 gol fatti e appena 5 subiti (una media di quasi 6 reti a partita). Il 2-2 esterno a Bibbiena non ha smosso di un centimetro la squadra, che si è ritrovata per l'ennesima volta a fare la voce grossa vincendo 6-0 in casa contro il Pontassieve. Arrighi, Banelli, Zhupa e Sussi (figlio di Andrea, allenatore della Juniores amaranto), solo per citarne alcuni, vanno a comporre una rosa di qualità, guidata da un allenatore di grande affidabilità ed esperienza.

 

Salve mister, ci racconta un po' la sua carriera da calciatore?

“Di squadre ne ho cambiate abbastanza (ride). Ho fatto tutte le giovanili del Torino, dai Pulcini alla Primavera. In seguito sono stato mandato in prestito al Nizza Millefonti, dove ho cominciato a fare i primi passi con i grandi. Dopo alcuni anni in serie D piemontese, mi arrivò la chiamata dell'Arezzo che ovviamente non potei rifiutare. Mi innamorai talmente tanto della Toscana che, fatta eccezione della parentesi Umbra al Deruta, non ebbi più il coraggio di lasciarla, e infatti mi sono stabilito qua con la mia famiglia. Gli ultimi anni da calciatore li ho fatti tra Chiusi, Cortona e Castiglionese”.

Dopo aver allenato Juniores e prime squadre, si è rilanciato con l'Under 15 dell'Arezzo. Come si trova in questa nuova veste?

“Lo scorso anno ero alla guida dei Giovanissimi Nazionali, purtroppo il Covid ci ha fermati. Quando è capitata questa occasione non ci ho pensato nemmeno un secondo, mi trovo benissimo con questi ragazzi, stiamo facendo delle belle cose sia in campo che durante gli allenamenti e di questo ne sono estremamente felice. A questa età si comincia a crescere e a diventare degli ometti, qualcuno lo è già mentre altri lo stanno pian piano diventando. Mi sono sempre trovato bene con i ragazzi, sono uno di loro caratterialmente, e forse sarà per questo che la maggior parte di quelli che ho allenato, ancora oggi mi saluta e mi vuole bene. Vuol dire che ho svolto bene il mio lavoro”.

 

Come lo giudica questo campionato mister?

“Questo è un campionato dove l'intensità è poca, non vorrei sbagliarmi, ma qualche anno fa c'era più equilibrio tra le squadre avversarie. Sono assolutamente consapevole di avere tra le mani una squadra forte, la più forte del mio campionato: adesso siamo primi a 19 punti e fino ad ora mi sono sembrate tutte partite di medio livello. Vogliamo vincere e per farlo non ci dobbiamo assolutamente rilassare, sono un allenatore che dà bastone e carota, ma delle volte è meglio non esagerare troppo con i complimenti, sennò ci sentiamo troppo bravi”.

Si aspettava questa partenza oppure è sorpreso dalla forza della sua squadra?

“Sinceramente no, non me l'aspettavo. Come ho detto prima, sapevo di allenare una squadra forte, eppure quando allenavo i Giovanissimi di altre squadre le partite sembravano sempre ultra complicate. Si vede che dovevo ancora abituarmi al salto di qualità. Se i miei ragazzi capiscono che per migliorare occorre lavorare duramente, già da questa età, allora potranno ambire a una carriera importante. Chi gioca contro di noi darà sempre il 100%, fino ad ora abbiamo avuto un'ottima partenza, anche se contro il Bibbiena...”.

Cosa è successo a Bibbiena?

“Ci siamo adagiati, troppo. Prima della partita dicevo ai ragazzi di prestare attenzione: venivamo da 5 vittorie consecutive, nel calcio può succedere che quando le cose vanno bene poi ci si ferma a pensare di essere troppo bravi, e questo non dovrebbe accadere, siamo l'Arezzo. Abbiamo pareggiato 2-2 regalando due gol agli avversari, fortuna che la squadra ha risposto presente già dalla partita successiva”.

 

Quali sono le differenze, a livello di comunicazione, tra allenare dei bambini e dei ragazzi e degli adulti?

“L'approccio è diverso: con i grandi, ma anche con la Juniores, si è più diretti nel dire le cose. Non si ha paura di danneggiare qualcuno se lo sgridi o se usi dei toni forti, mentre con i ragazzini, qualche volta, si può incappare in questi pericoli. Ci si deve adattare di conseguenza”.

E ora una domanda sulla prima squadra: che idea si è fatto della rosa e che partita sarà quella contro il San Donato?

“Domenica sono venuto a vedere l'Arezzo contro il Tiferno. La rosa è di primo livello e da primo posto, su questo non ci piove. Ci sono giocatori forti, Strambelli su tutti ma la quadratura non si trova dall'oggi al domani. La squadra ha bisogno di compattarsi e di lavorare, ma non ne farei un dramma adesso. É logico pensare che una piazza così deve arrivare alla vetta, non siamo primi, ma nemmeno ultimi. Il tempo di invertire la rotta c'è e tutti devono crederci. I tifosi sono l'anima di questa società, il loro calore non è mai mancato e mai mancherà, continuando ad aiutare la squadra i risultati arriveranno. Per quanto riguarda il San Donato, devo dire che sono sorpreso: segnano a raffica e sono veramente bravi, li ho visti qualche mese fa contro la Primavera dell'Empoli e mi hanno fatto una bella impressione. Sarà una grandissima partita. LA partita”.

Da mister a mister, che consigli si sente di dare a Mariotti?

“Io dico che un allenatore non fa mai il male della sua squadra. Non lo conosco e quindi i giudizi come tecnico non posso esprimerli. Deve cercare di andare avanti con le sue idee, confrontarsi con chi di dovere ma avere sempre il controllo della situazione, lo sa anche lui di avere il privilegio di allenare un club importante che però pretende molto, ed è normale che lo sia”.

 

scritto da: Leonardo Palazzini, 17/11/2021





Under 15 / Arezzo-Santa Firmina 9-1
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