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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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NEWS

L'importanza del primo gol in campionato. Zelli è tornata: ''e adesso non voglio più fermarmi''

Dalla provincia di Rieti fino all'Arezzo, passando per Perugia. Sharon Zelli è stata una delle protagoniste della vittoria per 2-1 sul Real Meda, grazie al gol che ha sbloccato la sfida. Tifosa interista con un idolo speciale e con la testa rivolta solo all'amaranto (e allo studio). ''Segnare mi mancava, dopo un periodo travagliato per gli infortuni avevo bisogno di assaporare nuovamente il campo. Ringrazio il mister per la fiducia, sono corsa subito ad abbracciarlo''



Sharon Zelli, 6 dicembre 1996, è una laterale di centrocampo che gioca nell'Acf Arezzo dal luglio 2020. Domenica, contro il Real Meda, la numero 22 amaranto ha segnato la sua prima rete in campionato sfruttando un assist perfetto di Verdi. Una rasoiata dritta all'angolino che non ha lasciato scampo alla portiera avversaria. Una storia particolare quella di Zelli, passata dal Perugia all'Arezzo femminile, un trasferimento non di poco conto.

Sharon ci ha messo pochissimo a conquistare la fiducia di tutto l'ambiente, compresa quella di mister Testini che a lei rinuncia difficilmente. Corsa, piedi, dinamismo e affidabilità, tutte doti che l'ala amaranto sfoggia ogni partita senza mai risparmiarsi. D'altronde chi gioca sull'esterno sa quanti chilometri e sacrifici debba fare, l'attenzione è massima, fase offensiva e difensiva vanno a braccetto, e per ogni gol o assist confezionato corrisponde una corsa in più per la compagna.

Zelli, nel corso della sua carriera ha dovuto affrontare un momento di difficoltà: nel marzo 2021 si è rotta i legamenti del crociato anteriore. In questi casi, solitamente, le strade possono essere due: ci si rialza e si lotta per tornare a giocare, oppure si molla tutto e tutti. I sacrifici però portano sempre al successo, e questo Sharon lo sa benissimo. Riabilitazione, fisioterapie, compagne e tanta voglia di non rinunciare nemmeno ad un centimetro sono stati i punti fermi in cui credere, e domenica, contro la Real Meda, l'ex giocatrice del Perugia ha voluto far sapere a tutti quanti che la parola mollare, nel suo vocabolario, non esisterà mai. La chiusura di un cerchio, il primo gol in campionato messo a segno, e adesso Zelli di fermarsi non ne vuole proprio sapere.

 

Sharon partiamo dalla sfida contro la Real Meda. Ti aspettavi una gara equilibrata?

“Ad essere sincera non ci aspettavamo che ci mettessero così in difficoltà. Non sottovalutiamo mai nessuno, ma la vittoria è stata pesantissima anche per questo motivo, anche se il risultato probabilmente non rispecchia la partita. Nel primo tempo abbiamo avuto tre palle gol nitide che non siamo riuscite a sfruttare, potevamo stare tranquillamente sul 3-0 anziché avere solo una rete di vantaggio. Nella ripresa siamo leggermente calate, forse eravamo un po' troppo stanche, facevamo fatica a costruire dal basso e loro dopo il gol sono state brave a prendere fiducia. Fortunatamente è andata bene, ma se riusciamo ad essere più ciniche davanti alla porta, allora diventeremo devastanti”.

 

 

Il gol che ha aperto l'incontro è stato tuo. Ti mancava segnare?

“Sarei bugiarda a dirti di no. Prima della partita lo dicevo ad alcune delle mie compagne: volevo segnare, per me e per la squadra. Dopo mesi che sono stata fuori per l'infortunio al crociato desideravo tornare a rendermi utile, lo dovevo a tutta la società che non mi ha mai fatto mancare niente. Per il ruolo che faccio non sono abituata a segnare tanto, nasco terzino ma nelle ultime due partite ho giocato più avanti. Devo dire che prediligo giocare esterna di centrocampo avendo caratteristiche più offensive che difensive: il mio idolo è Hakimi, un difensore capace di segnare tanti gol, mi rivedo in lui, chissà che non possa incontrarlo un giorno. Pensa che ho persino chiamato il mio cane Haki: se non è amore questo!”

Hai giocato a Perugia e ad Arezzo, la rivalità si percepisce anche al femminile?

“Ho passato dei bei momenti a Perugia. La rivalità posso dirti che si sente, vivendo con persone del posto la senti, qualcuno ha cercato di trasmettermela pur non essendo perugina. Per cui sì, ti confermo che esiste anche per quanto riguarda le ragazze, ma mai come tra Terni e Perugia, ovviamente. In generale comunque condanno tutto quello che riguarda aggressioni e scontri tra tifoserie, purtroppo il calcio presenta anche lati negativi, come questo”.

Una domanda sul tuo mister. Che allenatore è Testini?

“Emiliano è un professionista vero, oltre che una persona veramente squisita. Si vede che mastica calcio da tanto, il calcio maschile lo ha preparato, è venuto a conoscenza di quello femminile da quest'anno ma è così attento e minuzioso ai dettagli che si è integrato subito. Ha tanta passione. A livello tecnico-tattico è ultra preparato, e per quanto riguarda il lato umano posso solo dire che ha unito ancora di più il gruppo rispetto a quanto non lo fosse già prima”.

Hai passato un brutto periodo dopo l'infortunio al crociato. Come se ne esce da questi momenti?

“É una bella domanda, davvero. Diciamo che ero già abbastanza preparata visto che mi ero rotta anche l'altro crociato. Sapevo cosa avrei dovuto affrontare, il recupero è lungo e tortuoso, a livello mentale si fa fatica: pensi costantemente se sia il caso di continuare o meno. Il nostro non è un lavoro, o almeno non ancora e pertanto il sacrificio è doppio. Chi vorrebbe ripercussioni su altri impegni? Devi armarti di pazienza e circondarti di persone che ti vogliono bene, le mie compagne in questo sono state fondamentali, assieme alla mia famiglia ovviamente. Non mi hanno mai lasciata sola, continuavo ad andare al campo di allenamento come se dovessi allenarmi pure io. Tra sedute di fisioterapia e lavoro individuale mi sono dovuta confrontare con nuove sfide ogni settimana, per un totale di 6-7 mesi lontana dal pallone. Ma adesso è passato tutto e con il gol di domenica ho chiuso un cerchio”.

 

Tra le tue compagne, quali sono quelle con le quali ti trovi meglio?

“Mi trovo bene con tutte, con alcune ci avevo già giocato in passato: Tuteri, Ceccarelli e Ferretti sono quelle che conosco da più tempo. Con Alessandra in particolare, ho instaurato un rapporto meraviglioso, abbiamo vissuto insieme per tanto tempo e il fatto di giocare nello stesso ruolo ci aiuta a confrontarci. Siamo una squadra che si aiuta tanto”.

Ti vedi ancora con la maglia amaranto in futuro?

“Certo che si. Ho ancora tante partite da giocare qui, la città mi piace moltissimo, con le compagne ho un ottimo feeling e la società è molto presente. Veniamo trattate come delle professioniste e questo ci fa sentire al settimo cielo, oltretutto il fatto di giocare allo stadio Comunale ci riempie il cuore di orgoglio. Siamo una delle poche squadre ad andare in ritiro il sabato, questo fa capire la grandezza del club perché in serie B non tutte lo fanno. Spero di vincere il campionato con l'Arezzo: per me salire di categoria con la stessa squadra ha più valore di ritrovarsi in una situazione già fatta e definita”.

Obiettivi personali da raggiungere?

“Ho due sogni: il primo è di arrivare a giocare in serie A, il secondo è di farlo con l'Inter, squadra per la quale faccio il tifo da sempre. Pure papà è nerazzurro, vorrei tanto che mi vedesse calcare il campo di San Siro un giorno. Rimanendo sull'immediato, voglio vincere quanto più possibile nell'ACF e il prossimo anno fare la serie B”.

 

scritto da: Leonardo Palazzini, 19/11/2021





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