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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Filippo e Federico, tuffi in Sardegna
NEWS

Più solidità e cambio di marcia in trasferta. L'Arezzo per risalire deve trovare equilibrio

Dopo un buon inizio (10 punti nelle prime 4 giornate), la squadra ha rallentato. Ha continuato a segnare molto (secondo attacco del torneo), al Comunale ha marciato spedita ma fuori casa ha vinto soltanto una delle ultime cinque gare disputate, toppando tutti gli scontri diretti e incassando troppi gol. Trestina e Flaminia nel giro di quattro giorni diranno se ci sono ancora i margini per la rimonta



E pensare che l'inizio di stagione era stato promettente. Due vittorie su due nelle prime giornate (mai successo all'Arezzo in serie D), 10 punti nelle prime quattro. 2 gol segnati al Trestina, 3 all'Unipomezia, 3 al Rieti, uno 0-0 con il Montespaccato molto stretto per qualità di gioco e occasioni create. Al di là di qualche sbavatura difensiva, la squadra sembrava in rampa di lancio.

Le successive quattro gare hanno invece messo la sabbia nell'ingranaggio. E l'Arezzo ha cominciato a zoppicare soprattutto in trasferta. In casa gli amaranto hanno rifilato 3 reti sia al Foligno che al Cascina (6 punti), fuori hanno sbattuto la faccia a Gavorrano, dov'è cominciato il declino, e a San Giovanni, in due trasferte con mille tifosi complessivi al seguito, 5 reti al passivo e appena una all'attivo.

Da lì in poi la forbice tra rendimento interno ed esterno si è allargata. A Castello con il Tiferno è arrivato solo un rocambolesco 3-3 e poi il 2-2 al Comunale con il San Donato, figlio anche (se non soprattutto) dell'inferiorità numerica per un'ora di gioco, è costato la panchina a Mariotti. L'Arezzo costruiva, trovava il gol nonostante le difficoltà di Foggia ma subìva tanto, troppo. Così è toccato a Sussi, il cui esordio a Poggibonsi non ha modificato il trend ma l'ha inasprito (clamoroso 0-4 finale). Poi, soffrendo e faticando, il 2-1 con la Pro Livorno ha ridato un po' d'ossigeno.

 

 

Le ultime quattro partite hanno lasciato l'Arezzo sull'altalena. Segnali incoraggianti dalle prime due (2-0 alla Pianese, 2-0 a Cannara con Foggia a sbloccare il punteggio entrambe le volte), segnali cupi dalle ultime. Dopo Cannara, con tre successi di fila alle spalle e Colombo perforato solo una volta (su rigore) in 270', c'era sentore di svolta, di cambio marcia. Il 3-3 col Badesse, di nuovo con la squadra in dieci per un'ora, e soprattutto il 2-2 di Scandicci, hanno riportato l'Arezzo nel limbo, dilatando i difetti di un gruppo non ancora affidabile al cento per cento.

Adesso, con Trestina e Flaminia dietro l'angolo, entrambe fuori dalla comfort zone del Comunale, la sensazione è di un redde rationem anticipato. Il San Donato segna a raffica, il Poggibonsi non prende mai gol, l'Arezzo invece ha indosso una coperta troppo corta. Solo 11 i punti conquistati in trasferta, dove nelle ultime cinque partite è arrivata una vittoria soltanto. Occorre alzare i ritmi, vincere qualche scontro diretto (finora un tabù) e dare una svolta.

Dopo il mercato, la rosa è stata cambiata radicalmente. Tutto si può dire, tranne che non ci sia qualità. In avanti Sussi può schierare un tridente da 22 gol totali (9 Strambelli e Calderini, 4 Foggia), ma le alternative non mancano né in mezzo al campo né dietro (al netto di infortuni, covid e squalifiche). Sarebbe servito equilibrio, questo sì. L'Arezzo, con una gara in meno, ha il secondo attacco del torneo e una difesa che ha preso un gol più del Cascina penultimo. O trova una quadra già da sabato oppure risalire sarà impossibile.

 

scritto da: Andrea Avato, 26/01/2022





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