SERIE D GIRONE E - 1a giornata
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Il Museum Leonardo e l'Aretino
Inaugurata la mostra dedicata agli studi del professor Carlo Starnazzi
TweetSabato 15 ottobre 2011 è stato inaugurato, nella ex chiesa di San Sebastiano di via Ricasoli, il Museum Leonardo e l’Aretino dedicato agli studi del professor Carlo Starnazzi.
Ideatrice della mostra permanente multimediale è Rosetta Chianucci, moglie dello studioso aretino scomparso per un male incurabile nel 2007. Main sponsor dell’operazione, che vanta anche il contributo della Provincia di Arezzo, è la Fondazione Monte dei Paschi. La direzione artistica è affidata alla Creative Arts.
Il museo custodisce il lavoro ventennale di Starnazzi sui legami tra Leonardo e il territorio aretino. È pensato come un centro di documentazione ma allo stesso tempo vuole essere un luogo di ricerca, con l’intento di dare continuità a quelle indagini riconosciute a livello mondiale ma rimaste interrotte per la prematura dipartita del professore.
Curatore scientifico è il professor Carlo Pedretti, direttore dell’Hammer Center for Leonardo Studies di Los Angeles, che garantirà i rapporti internazionali con il mondo leonardesco, introducendo Arezzo nei circuiti legati al genio vinciano.
Il museo ha una valenza didattica e interdisciplinare, e comprende materiale fotografico, videografico, cartografico, riproduzioni tridimensionali e reperti. Ci sono itinerari che attraversano le valli aretine e non solo. Inoltre sono concepiti percorsi per livelli di età, su pannelli in italiano e altre quattro lingue europee, e su touch screen in italiano e inglese. Questi ultimi sono strumenti adeguati ai tempi, utili a stimolare la curiosità di grandi e piccoli e invitare ad andare sulle tracce di Leonardo direttamente nei luoghi citati.
All’ingresso della ex chiesa di San Sebastiano il visitatore può consultare la biografia e la bibliografia completa di Starnazzi, e osservare I luoghi di Leonardo, ovvero una mappa con gli itinerari aretini leonardeschi. A seguire c’è Leonardo e il Tempo nell'Aretino, un percorso storico per documentare la presenza dell’artista nel territorio, tra l’estate del 1502 e la primavera 1503, che introduce la mostra permanente vera e propria, suddivisa in due macro-sezioni.
La prima riguarda l’attività cartografica e pittorica di Leonardo e comprende sezioni e sottosezioni (le seconde sono tra parentesi):
- La rappresentazione cartografica del paesaggio toscano (Nella Carta della Valdichiana il paesaggio che fa da sfondo alla Gioconda).
- La Gioconda e il suo paesaggio (La Gioconda nella valle dell'Arno. L'incantesimo del Ponte a Buriano. La suggestione del Valdarno Superiore). A questo proposito, è ammirabile la ricostruzione digitale del paesaggio e una postazione interattiva per evidenziare la perfetta coincidenza tra lo scenario attuale e quello alle spalle della Gioconda.
- La Madonna dei Fusi e il paesaggio del Valdarno Superiore (La Madonna dei Fusi. Una Sirena bifida a Gropina e Bayonne. La Sant’Anna del Louvre e il mondo di Masaccio).
La seconda sezione, invece, prende in esame le invenzioni, i progetti di meccanica, fisica, idraulica e architettura del genio vinciano e include:
- Il Trasimeno e le Chiane nei sogni dell'ingegnere idraulico (Moti dell'aria e dell'acqua. Acqua, principio di vita e di morte. Leonardo e il volo sul Trasimeno. Leonardo e il Perugino sulle rive del Trasimeno). In questo segmento sono presenti le ricostruzioni di modelli di macchine idrodinamiche in 3D.
- Leonardo e la cupola di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio di Cortona (Francesco di Giorgio e Leonardo, un’architettura condivisa. Leonardo e Domenico Bernabei: dalle Chiane a Chambord e Parigi).
- Anghiari, Leonardo e la Battaglia (Ottobre 1503). A questa parte sono collegati anche i fossili della Collezione Starnazzi presenti in apposite teche, a ricordare i primi amori del professore: la preistoria e la geopaleontologia. Lo studioso sosteneva che nella realizzazione delle armature Leonardo si fosse ispirato proprio alle forme di alcuni fossili».
- Leonardo in Casentino (Leonardo e la Madonna di Camaldoli. Un angelo incarnato nel Castello di Urbech. La Vergine delle Rocce e il sacro monte della Verna).
scritto da: Marco Botti, 28/10/2011
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