SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Episodi, errori e punti buttati via. E' la stagione dei se ma l'Arezzo deve trovarle un senso
Demeriti e tiri mancini della sorte continuano ad accavallarsi in un'annata in cui la squadra è cambiata in corso d'opera, alternando moduli di gioco e interpreti. L'1-1 di Montespaccato è l'ultimo anello della catena, al termine di una prova comunque tenace e combattiva. Pisanu e Marchi i protagonisti di quest'ultimo scorcio di torneo, con 14 gare ancora da giocare (compresi gli scontri diretti) e 42 punti in palio che qualche prospettiva possono ancora cambiarla
TweetE’ la stagione dei se. Se Mancino non si fosse cacciare contro il San Donato, quella partita l’Arezzo l’avrebbe vinta. E sarebbe arrivato a -2 dalla capolista. Se Frosali non si fosse fatto espellere contro il Badesse, quella partita l’Arezzo l'avrebbe vinta. E sarebbe stato il quarto successo di fila. Se Mastino avesse dato un calcione alla palla contro il Montespaccato, invece di lisciare clamorosamente, la partita l’Arezzo l’avrebbe vinta. E il terzo posto sarebbe stato a due punti. Ma i se lasciano solo rimpianti.
La verità è che l’Arezzo resta in quarta posizione, staccato di 13 lunghezze dal San Donato e 12 dal Poggibonsi, a-4 dal Gavorrano che al momento è l’obiettivo su cui mettere il mirino. Alla squadra non si può certo rimproverare di aver mollato. Anzi, dopo le ultime vicende di mercato, la contestazione alla società e il ribaltone in panchina, il gruppo ha tirato fuori tre prestazioni globalmente positive, raccogliendo 5 punti.
Protagonisti di quest’ultimo spezzone di campionato sono stati Pisanu e Marchi: il primo ha guadagnato una continuità d’impiego che non aveva mai avuto in stagione, dimostrandosi un metronomo senza scintille ma preciso e puntuale nel giocare palla. Marchi ha segnato 2 gol pesanti, che sono serviti a sbloccare il punteggio sia con l’Unipomezia che con il Montespaccato, e ha corso per tre, come da curriculum.
L’Arezzo di oggi, in ogni caso, non è più l’Arezzo di inizio stagione e non è più nemmeno l’Arezzo dei due mesi di Sussi. La squadra è transitata dal 4312 dell’avvio campionato al 433 d’autunno/inverno ed è tornata al 4312 adesso. Aggiustamenti tattici in corso d’opera che qualche scompenso lo creano, specie se oltre al modulo cambiano anche gli interpreti.
Siamo passati da Lomasto-Marchetti in mezzo alla difesa a Lomasto-Frosali fino a Biondi-Van der Velden. In regia si sono avvicendati Aliperta, Pizzutelli, Pisanu. Le mezzeali hanno ruotato e continuano a ruotare così come il trequartista. Idem davanti dove all’inizio giocava la coppia Foggia-Sparacello, per arrivare a tridenti compositi e finire con Persano-Cutolo. Sugli esterni bassi, dove per mille motivi gli under hanno zoppicato, l’Arezzo ha comprato Zona che ancora deve debuttare perché reduce da un infortunio, Giofrè che si è stirato al secondo allenamento e Magliocca che si è stirato alla seconda partita. Aggiungiamo il malanno di ieri di Campaner e abbiamo il quadro di un’annata piena di colpe e di qualche tiro mancino della sorte.
Comunque, tornando a ieri, la partita va giudicata a sé stante rispetto alle altre. Su quel campo si giocano solo gare sporche, di agonismo, di sportellate. Non è un caso che il Montespaccato abbia conquistato lì 18 punti su 23 e che al ''Puglisi'' abbia battuto San Donato, Gavorrano e Badesse. L’Arezzo, in vantaggio con un gol un po’ episodico, aveva comunque interpretato bene la gara e la stava gestendo senza troppi affanni. Era mancato il colpo del ko, è vero, qualche ripartenza ben assestata, ma nell’aria l’odore del pari non si annusava.
Col senno di poi, l’ingresso di Doratiotto poteva arrivare un po’ prima. E Calderini in panchina lascia sempre qualche dubbio. Ma è senno di poi. La realtà è che Persano, costretto a sfiancarsi novanta minuti per spizzare la palla di testa, avrebbe avuto bisogno di un cambio che però non esiste, perché il mercato è stato talmente bizzarro che l’Arezzo, nonostante dodici movimenti in entrata, si ritrova in rosa una prima punta e stop.
Mancano 14 giornate alla fine, compresi tutti gli scontri diretti. C’è ancora spazio per dare un senso alla stagione, facendo punti e scalando posizioni in classifica. L’esperienza insegna che nel calcio, d’estate, può succedere di tutto. Magari ci scappa qualche sorpresa.
scritto da: Andrea Avato, 14/02/2022
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