Manzo: ''Lasciamo. E niente ripescaggio''. L'assessore: ''Investimenti o via le concessioni''

Il presidente, in un'intervista rilasciata stamani a La Nazione, ha confermato l'intenzione di passare la mano: ''In città non siamo più graditi, da ora in avanti solo gestione ordinaria. A chi verrà dopo di noi lasceremo una società senza passivo. Gli errori? Tanti. Siamo stati anche mal consigliati''. Scapecchi però puntualizza: ''La dirigenza ha l'obbligo di puntare al miglior risultato sportivo, per questo ho chiesto un incontro prima possibile. Contatti con imprenditori locali? Per adesso nessun segnale''

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''Ho chiesto un incontro alla proprietà perché voglio avere chiara la situazione. Capisco gli sfoghi legati al clima teso che si è creato, ma la dirigenza ha l'obbligo morale di fare di tutto per ottenere il massimo risultato sportivo possibile. Compreso il ripescaggio che, qualche giorno fa, era un obiettivo dichiarato dal ds Tromboni e che adesso leggo non interessare più al presidente Manzo. Rinunciare per ripicca alla possibilità del salto di categoria, se mai ce ne fosse la possibilità, lo troverei molto discutibile''.

Parole dell'assessore allo sport Federico Scapecchi, che ha aggiunto: ''Il presidente si lamenta di non essere gradito in città, ma non credo si riferisca all'amministrazione comunale, che con l'Arezzo ha stipulato da poco una concessione per la ristrutturazione di stadio e centro sportivo. Il cronoprogramma degli interventi è chiaro e vigileremo affinché venga rispettato, pena il ritiro della concessione stessa. Ma è un epilogo a cui non credo che arriveremo. Contatti con imprenditori locali? All'amministrazione non è arrivato nessun segnale in tal senso. Se dovremo attivarci lo faremo, ma prima voglio parlare con il presidente e capire come venire fuori da questa situazione''.

  

L'intervento di Scapecchi arriva a poche ore dall'assemblea dei soci della Ss Arezzo e anche dalle dichiarazioni del presidente Manzo, che stamani in un'intervista a La Nazione ha ribadito l'intenzione di passare la mano. 

''Siamo stanchi di prendere insulti - ha detto - e non siamo più graditi in città. Ma venderemo solo a gente seria. Abboccamenti ci sono, anche se in fase preliminare. Ho avuto una sola trattativa con un imprenditore di Arezzo, voleva la società gratis. L’aumento di capitale, oltre alle riserve che avevamo a bilancio, ci permetterà di ripianare la situazione debitoria. A chi verrà dopo di noi lasciamo una società pulita, senza passivo. Orgoglio Amaranto? Mi auguro che verserà la sua quota, altrimenti pazienza. Da qui in avanti comunque ci limiteremo ad una gestione ordinaria ma non chiuderemo baracca. E a fine stagione iscriveremo la squadra alla serie D, ma non effettueremo alcuna domanda di ripescaggio. Abbiamo commesso molti errori, sempre in buona fede. Di sicuro ci siamo fatti mal consigliare e abbiamo sbagliato nella scelta delle persone a cui affidare alcuni ruoli".

 

scritto da: Andrea Avato, 18/02/2022

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