SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Gli applausi se li prende il Kinder. Da Giulianova a Tavarnelle, quarant'anni con gli amaranto
Storico traguardo per Marco Bracciali: dalla prima volta a Giulianova, nel 1981, alla partita di ieri con tanto di striscione dedicato. Una vita spesa al seguito dell'Arezzo, tra grandi gioie e cocenti delusioni. ''Terziani, Angelillo e Cosmi quelli che ho amato di più. Tra i giocatori metto Neri, Gritti, Minghelli e Pilleddu. E come dico sempre, se c'è arbitro e bigliettaio è trasferta''
TweetLa prima volta in trasferta fu nel 1981. Giulianova-Arezzo 0-1, gol di Vittiglio. A Piacenza, nel 2006, è arrrivato a quota 250. A Ponte San Giovanni, nel 2013, ha fatto 350. E ieri a Tavarnelle Marco Bracciali, per tutti ''Kinder'', ha toccato quota 450. In mezzo ci sono quarant'anni al seguito degli amaranto, con tante gioie vissute sulla pelle e qualche cocente delusione. Il conteggio delle gare in esterna a volte ha fatto discutere, ma il ''Kinder'' ha sempre sostenuto che ''se c'è arbitro e bigliettaio, è trasferta'' e tutti si sono adeguati.
Per celebrare il traguardo, riproponiamo qua un stralcio dell'intervista che Marco rilasciò a Simone Trippi per il carataceo di Amaranto Magazine. Era il settembre del 2007.
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Qual è la prima volta che il Kinder è entrato al Comunale per una partita dell’Arezzo?
“Non mi ricordo di preciso l’anno, era un Arezzo-Brindisi e andai in tribuna con mio padre. Mi ricordo però perfettamente la prima trasferta che ho fatto: Giulianova nel 1981, avevo solo 15 anni”.
La trasferta memorabile?
“E’ difficile. Tutte quelle a Perugia sono indelebili nella mia memoria, però a me piace ricordare quelle fatte in pochi. Le trasferte di massa sono belle ma non hanno fascino. Quelle in pochi ti regalano emozioni particolari. Partire in due macchine di sabato sera per andare a Foggia a vedere un Barletta-Arezzo di inizio campionato è una cosa che ti rimane dentro per sempre”.
Hai citato Terziani (''presidenti come lui non nascono tutti i giorni''). Fra allenatori e giocatori chi ricordi con più affetto?
“Angelillo e Cosmi fra gli allenatori. Menchino Neri, Gritti e Minghelli fra i giocatori. Ma porto nel cuore anche gente come Pilleddu, che ha sempre messo l’amore per la maglia e per il calcio davanti ai soldi. I giocatori come Martinetti dovrebbero imparare molto da gente così”.
Dimenticavo una cosa. Ma perché ti chiamano Kinder?
“E’ un soprannome che mi porto dietro da quando ero bambino. Giocavamo a pallone al campino di via Arno e chi vinceva la partita, si prendeva gli ovetti Kinder messi in palio. Io ne ero golosissimo e tutti hanno continuato a chiamarmi così”.
scritto da: Andrea Avato, 04/04/2022
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