Manzo: ''Cerco un ds che faccia la differenza. Venti giorni e decido. Ripescaggio, siamo pronti''

Intervista al presidente tra presente e futuro: ''Colloqui in corso per il responsabile dell'area tecnica. Voglio un profilo in grado di gestire serie D e serie C. Stavolta niente rivoluzioni, la base di under e over ce l'abbiamo ed è anche merito di Tromboni. Spero di risalire in estate in Lega Pro: già avviate le procedure per le garanzie fideiussorie con una compagnia assicurativa di Arezzo. Contento del ritorno dei tifosi allo stadio e del rapporto con OA. Se si litiga e poi si fa pace, il legame si rinsalda''

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Quattro giornate alla fine del campionato, l'ipotesi ripescaggio sul tavolo, la prossima stagione da programmare, un organigramma tecnico da ridefinire, i conti da risanare. Per il presidente Guglielmo Manzo non mancano i dettagli da mettere a punto. In più, nei giorni scorsi è arrivata la notizia dell'acquisizione del 50% della Tor Tre Teste, una delle società giovanili più importanti del centro Italia.

 

Quali ripercussioni avrà per l'Arezzo questo nuovo investimento in ambito calcistico?

E' una decisione che avevamo maturato da tempo, anche se non è nata come strategia di gruppo. Mio fratello Francesco e Fabio Gentile, che non a caso hanno rassegnato le dimissioni dal cda dell'Arezzo, volevano dedicarsi a questo progetto che punta sulla valorizzazione dei ragazzi. L'ambizione è diventare il terzo polo calcistico di Roma, con tutti i vantaggi che potrebbero derivarne anche per noi. Se alla Tor Tre Teste c'è un talento in rampa di lancia, l'Arezzo avrà una corsia preferenziale per ovvi motivi.

Tor Tre Teste, Lupa Frascati, Arezzo. Come conciliare flussi finanziari e strategie in ambiti così diversi?

Chiariamo una cosa. Il gruppo Mag è proprietario solo dell'Arezzo calcio, che resta il faro da valorizzare. Il mio impegno, personale ed economico, è qui in tutto e per tutto. Le altre sono società che gestiscono mio fratello e Gentile con risorse proprie. E' normale, aggiungo, che tra questi club ci sarà sempre un legame e una collaborazione.

Come sta l'Arezzo dal punto di vista economico, presidente?

Sta meglio di qualche mese fa. Con gli ultimi versamenti, l'azionista di maggioranza è già oltre il 25% dell'aumento di capitale che avevamo stabilito. Il nostro obiettivo è risanare per intero i bilanci e anche questa è un'attività che abbiamo già iniziato. La squadra da qualche mese ha alzato il rendimento, io sono ottimista. Nonostante la retrocessione dalla C e il primo posto in D che ci è sfuggito, resto dell'idea che, una volta recuperata unità d'intenti, questa città possa vivere grandi risultati.

 

 

Serve anche un organigramma all'altezza di queste ambizioni però.

E' vero. Ed è quello che voglio fare. Sto cercando un direttore tecnico e sportivo che abbia i requisiti per lavorare bene ad Arezzo. Ho già avuto dei colloqui, altri ne avrò nei prossimi giorni. La decisione finale sarà mia, mi prendo un altro po' di tempo per ragionarci sopra con calma e nel giro di due o tre settimane farò una scelta. Non mi chieda nomi perché non posso farli.

Sono direttori attualmente sotto contratto?

Qualcuno sì, qualcuno no. Voglio un profilo che venga da noi a fare la differenza, uno in grado di gestire un'altra serie D oppure, come spero, una ritrovata serie C. In ogni caso nella lista non c'è Giordano Moroncelli, che è un bravo direttore e che sta facendo bene alla Lupa Frascati. Ma non verrà ad Arezzo.

E l'attuale direttore sportivo Cristiano Tromboni?

Fino al termine della stagione resta al suo posto. Non sono pentito di averlo scelto nell'autunno scorso. Ci ha portato una base di under e over su cui programmare il futuro e con le giovanili ha operato con profitto. Primavera 3 e Juniores, in due stagioni, non hanno perso una partita. Quest'anno le nostre cinque squadre del vivaio vinceranno tutte il rispettivo campionato. Credo che in un progetto ambizioso come quello della Tor Tre Teste, lui sarebbe un valore aggiunto. In ogni caso resterà un consulente dell'Arezzo.

Sembra di capire che stavolta in estate non ci saranno rivoluzioni nella rosa della prima squadra, a prescindere dalla categoria.

Il fatto di giocare in serie D o in serie C, qualcosa sposterebbe. Però no, non voglio l'ennesima rivoluzione, altrimenti vorrebbe dire che il passato non ha insegnato nulla. Detto ciò, non sono un tecnico. Decisioni di questo tipo su under, over, allenatore le prenderà il direttore sportivo. Io farò solo una cosa: stanziare il budget. Poi tireremo il bilancio alla fine.

 

Ha qualche sentore dal Palazzo in merito al ripescaggio?

Attendo il prossimo consiglio federale e l'ufficializzazione di alcuni criteri importanti legati alle graduatorie e all'indice di liquidità. Mi auguro ci vanga concessa questa possibilità, a quel punto non ci faremo trovare impreparati. Da un mese abbiamo avviato le procedure per le garanzie fideiussorie con una compagnia assicurativa di Arezzo che conosce bene il settore. Non voglio illudermi ma nemmeno lasciare nulla di intentato.

Ce l'ha un po' di rammarico per il primo posto sfumato?

Ne ho moltissimo, non lo nego. Abbiamo pagato cari alcuni errori commessi. Devo comunque riconoscere a Mariotti che ha saputo ridare solidità alla squadra in un momento difficile. Anche ieri con lo Scandicci è arrivata una bella vittoria, meritata. E mi faccia sottolineare l'apprezzamento per l'aiuto dei nostri tifosi. Sono contento di aver ritrovato il pubblico e di aver riallacciato un rapporto collaborativo con Orgoglio Amaranto.

In cosa sarà diverso l'Arezzo del prossimo anno?

Mi auguro nella categoria innanzitutto. Poi nell'area tecnica. E anche nel settore giovanile, che sarà più toscano, più aretino. Abbiamo le strutture per ospitare i ragazzi, stiamo investendo per migliorare il centro sportivo. Ci tengo molto.

Cosa fare per rendere duraturo questo clima positivo?

Dopo l'incontro che ebbi con i gruppi della curva, io ho mantenuto le promesse che avevo fatto. E loro anche. Se si litiga e poi si fa pace, il legame si rinsalda.

 

scritto da: Andrea Avato, 25/04/2022

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