SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Da San Cornelio a San Siro. Riflessioni ferragostane su un calcio d'altri tempi
Il 26 settembre 1982 l'Arezzo di Angelillo andò a sfidare il Milan e uscì a testa alta dal confronto, perdendo 2-1 dopo un match molto combattuto. L'attesa della trasferta, la fibrillazione del viaggio e dell'arrivo allo stadio, le emozioni dei novanta minuti e la sensazione di aver vissuto una giornata (forse) irripetibile
TweetUn’altra estate di dubbi e di tormenti perseguita i nostri amati colori amaranto; ed allora complice anche il clima ferragostano che indulge a riposi e riflessioni mi viene da ripensare ad un calcio più vero, più elementare forse ma certamente più coinvolgente dell’attuale circo spettacolar-mediatico, un calcio nel quale con l’Arezzo si soffriva (niente di nuovo) ma si sognava anche e ci si divertiva. Come la mattina del 26 settembre 1982 quando una buona colonna di autobus mosse dal piazzale della stadio comunale alla volta di Milano. Amaranto in B, come sappiamo, dopo la bellissima stagione 1982-82 e compagne d’avventura di quella stagione alcune nobili decadute: Lazio, Milan e Bologna. L’emozione maggiore era nell’attesa della trasferta a San Siro; per chiunque segua il gioco del calcio quello è, in Italia, LO stadio. Costruito per il calcio e solo per il calcio, niente pista d’atletica e soprattutto teatro delle gesta di campionissimi, dal trio Gre-no-li, ad Altafini, Dino Sani, Rivera, Prati, Mazzola, Boninsegna, Corso, Suarez, Facchetti e Angelillo che proprio lì aveva dato il meglio di sé con la maglia nerazzura dell’Inter. Adesso l’ormai ex “angelo della faccia sporca” tornava nella scala del calcio alla guida di una compagine di provincia i cui tifosi si apprestavano a vivere un’avventura forse irripetibile (e speriamo di no, ma come siamo oggi tristemente lontani). La settimana che aveva preceduto la sfida era stata tutta un fibrillare d’attesa ed un crescere di prenotazioni: non contava certo come andava a finire, contava esserci. Arrivati nel piazzale dello stadio ci siamo incamminati con un po’ di soggezione per le tribune imponenti anche dall’esterno. Una volta dentro mi ricordo di aver guardato dal gradino più bass, quello a bordo campo, verso l’alto: pazzesco! Una vera cattedrale del Futebol e noi, l’Arezzo che fino a due anni fa combatteva sul campo in riva al mare di Giulianova o Civitanova Marche, poco dopo avremmo incrociato alla pari (stesso campionato) il Milan che vantava già allora un palmares da capogiro. Presa posizione sugli spalti abbiamo assistito all’incontro come se (parlo per me ma credo che la cosa possa essere stata condivisa da molti) stessimo vivendo una favola. In più la squadra in campo reggeva bene l’urto ed alla fine del primo tempo eravamo ancora sullo 0-0. Nell’intervallo un coro in tribuna segnalò la presenza di Tullio Gritti, ceduto al Brescia in estate ed indimenticabile protagonista della stagione precedente. Davanti alla faccia allibita dei tifosi rossoneri (che di Gritti non sapevano niente) la folta comitiva amaranto plaudiva il suo cannoniere. Nello stesso tempo gli ultras milanisti, evidentemente infastiditi sia dall’entusiasmo che dal fatto che per 45 minuti la squadra nostra aveva saputo contrapporsi ai loro beniamini, prendevano a bersagliarci con sacchetti pieni di acqua (speriamo...). Nella ripresa ho assistito alla mezz’ora più allucinante che ricordi di aver vissuto in uno stadio. Per circa trenta minuti, fino al gol di Damiani che sbloccò il risultato, il Milan fece arrembaggio totale con Evani incontenibile sulla fascia, Baresi regale nelle avanzate, Battistini regista di alto livello: insomma in quella fase i nostri riuscivano a vedere la palla si e no in occasione dei rinvii. Poi dopo il 2 -0 la furia della squadra allora guidata da Castagner si placò e nel finale Sartori (uno cresciuto nel vivaio del Milan) andò a segnare il gol del 2-1. Fu comunque festa: prima a Milano San Siro, un risultato onorevole, la conferma che la squadra c’era (ed il resto del campionato lo confermò con una navigazione tranquilla e non priva di soddisfazioni). Il rientro fu quasi tranquillo, solo la coda dei pulman venne presa d’assalto dai soliti idioti della tifoseria estrema rossonera, che evidentemente non paghi del successo volevano imporre una qualche forma di “ius soli” ai provinciali venuti dalla Toscana. La sensazione di una domenica irripetibile ci è rimasta nel cuore, insieme al desiderio di viverne altre sempre colorate di amaranto.
scritto da: Paolo Galletti, 16/08/2012
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Commento 2 - Inviato da: Amaranta, il 18/08/2012 alle 09:58
ma c'ero solo io a san Siro???? Siete tutti troppo giovani?
Commento 3 - Inviato da: ale 65, il 19/08/2012 alle 09:41
no amaranta io c'ero
Commento 4 - Inviato da: Amaranta, il 19/08/2012 alle 10:46
ale, immagino che qualcun altro ci fosse, era solo provocatorio perche nessuno commentava....
Commento 5 - Inviato da: ale 65, il 19/08/2012 alle 14:05
Commento 6 - Inviato da: lallo, il 20/08/2012 alle 10:05
non vorrei fare il professorino ma Damiani segnò nel primo tempo.... ( per essere sicuro, in verità, sono andato a ricercarlo. ecco un copia incolla:
Domenica 26 settembre 1982
San Siro, Milano
MILAN vs AREZZO 2-1
Reti: 35' Damiani, 59' Romano, 73' Sartori
MILAN: Piotti, Tassotti, Evani, Pasinato, Canuti, Baresi II, Icardi, Romano, Jordan (59' Incocciati), Verza, Damiani - All.: Castagner
AREZZO: Pellicanò, Doveri, Zanin (20' Arrighi), Mangoni, Zandonà, Butti (46' Malisan), Sartori, Belluzzi, Neri, Castronaro, Traini - All.: Angelillo
Arbitro: Pezzella
Cri, c'ero anch'io logicamente!!! e forse eravamo nello stesso pulman visto che anche il mio ebbe il vetro posteriore rotto !!!!
Commento 1 - Inviato da: Amaranta, il 16/08/2012 alle 10:47
Andai anch'io a salutarlo, il Brescia aveva giocato il giorno prima perche' la domenica aveva la visita del papa (lo so che non ve ne frega niente, ma ricordo questo particolare).
Non serviva a niente, ma urlammo come matti: urlare gol a San Siro l'ho considerata per anni una delle cose piu' incredibili della mia vita di tifosa.
Evidentemente ero in uno degli ultimi pulman, visto che rientrammo ad Arezzo senza vetro posteriore....un freddo!!!