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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Claudia nell'isola di Brac - Croazia
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E alla fine toccò a Indiani. Sacchiano, carismatico, schietto: ritratto del nuovo allenatore

Nel 2016 fu vicinissimo all'Arezzo ma non se la sentì di lasciare il Pontedera e il direttore Giovannini, che oggi lo ha portato in amaranto. Nove promozioni in carriera, tutte in piazze medio piccole, i playoff per la B a Crotone e il rimpianto di Perugia: il tecnico di Certaldo, amante del 433, arriva per lasciare il segno a 68 anni e vincere una sfida rischiosa ma affascinante



Paolo Indiani, 68 anni, neo allenatore dell'ArezzoNell'estate 2016 fu vicinissimo all'Arezzo. Poi non se la sentì di lasciare Pontedera e allora il ds Gemmi portò in panchina Sottili. Il nome di Paolo Indiani è riecheggiato spesso da queste parti ma per un motivo o per l'altro, il lieto fine non c'era mai stato. E' arrivato adesso grazie al fatto che il dg Giovannini ha chiuso il ciclo in granata e vorrebbe aprirne uno in amaranto. E per rompere il ghiaccio, serie D o serie C che sia, ha puntato su questo signore di 68 anni che ama definirsi sacchiano ma che in carriera ha giocato con tutti i moduli e che, dipendesse da lui, utilizzerebbe sempre il 433.

La bacheca di casa Indiani è bella piena, con 9 promozioni conquistate in carriera, anche se tutte in squadre medio piccole: Castelfiorentino, Certaldo, Rondinella, Poggibonsi, Massese, Pontedera, San Donato. “Ma non temete, ad Arezzo ci arriva con un entusiasmo anche maggiore del mio” ha garantito Giovannini.

Il dettaglio non è da poco perché vincere qua, non si sa come mai, sembra sempre più difficile che altrove. E vincere due campionati di serie D consecutivi, in due società diverse, sarebbe un'impresa da circoletto rosso anche per uno che mastica calcio dalla mattina alla sera.

Toscano doc, ragioniere, Indiani è famoso nell'ambiente per aver fatto anche l'impiegato comunale. Poi l'amore per la panchina ha preso il sopravvento. Uomo di campo, predilige la tuta e l'abbigliamento casual per vivere la partita. Rifugge giacca e cravatta come rifugge le squadre lunghe e i reparti troppo lontani tra loro.

 

 

Fuori dalla Toscana ha allenato solo a Foligno, a Crotone nel 2007, arrivando ai playoff per la B, e a Perugia nel 2008, sia pure per poche settimane (“il mio grande rimpianto” ha detto più volte in passato). E' stato il mentore di Semplici, la guida di Maraia (“avrei preso lui se Indiani non si fosse liberato” ha rivelato Giovannini ieri), è amico di Spalletti, con il quale era a cena pochi giorni fa per festeggiare la promozione del San Donato.

Ama correre per tenersi in forma e ama il mare di Livorno. Sempre Giovannini, in conferenza, ha svelato un aneddoto: “Indiani era in vacanza a Castiglioncello. Quando tornò a Pontedera per l'inizio della preparazione, trovò 22 giocatori e la squadra fatta. Di me si fida, io mi fido di lui”.

Carismatico, burbero in alcune circostanze, ruvido e diretto con i giornalisti, è uno di quegli allenatori che trascinano se sono dalla tua parte e ti fanno arrabbiare se sono dall'altra. L'Arezzo ne sa qualcosa: contro Indiani ha vinto solo una volta, 3-0 al Crotone nel 2007. Nel computo ci sono altre 11 partite e Indiani 7 volte ha vinto, 4 pareggiato.

Arriva ad Arezzo con l'onere di lasciare il segno a quasi 70 anni e di mettersi una medaglia sul petto anche in una piazza dove le pressioni si fanno sentire. Come contraltare, c'è l'onore di guidare una squadra (e una tifoseria) che hanno fame di risultati e di soddisfazioni. Sarà una bella sfida, con qualche rischio da correre e una garanzia come Giovannini a coprire le spalle.

 

scritto da: Andrea Avato, 02/06/2022





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