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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Sava, Poggio, Strip e Gamba in posa con Riccardo Schicchi
NEWS

Parla Giovannini: ''Rosa fatta all'80%, Boubacar è da B, io ad Arezzo per aprire un ciclo''

Intervista al direttore generale a distanza di tre settimane dal suo insediamento. Gli arrivi di Gaddini e Convitto, il rapporto con Cutolo, il destino di Colombo e Mancino, i programmi per il settore giovanile e la decisione sull'antistadio: ''Resteremo ad allenarci lì, a luglio partono i lavori di livellamento del terreno. Indiani? E' carico a mille, questa per lui è una grande sfida''



Paolo Giovannini insieme a tutto l'organigramma amarantoHa annunciato Paolo Indiani e lo staff tecnico, liberato tutti gli over della passata stagione, confermato Zona e Lazzarini e ufficializzato otto nuovi acquisti (per il nono, Poggesi, è questione di ore). Il tutto in meno di tre settimane. Paolo Giovannini è partito forte, fedele alla sua linea: la squadra dev'essere fatta per il primo giorno di ritiro. Di lì in avanti solo aggiustamenti.

 

Lo possiamo fare un primo bilancio?

Sono più avanti di quello che pensavo, l'80% del lavoro è definito. Quindi sono soddisfatto.

Partiamo dalla fine. Convitto che giocatore è?

Forte. Eravamo su di lui da giorni, ha scelto Arezzo con grandi motivazioni.

Per Poggesi ci siamo?

Quasi. Ha gamba, fisicità, duttilità, può ancora crescere e arrivare lontano. E' un 2002, ha vent'anni, è un under ma non è un ragazzino. Bisogna avere anche un po' di coraggio e puntare su questi giovani.

Come Gaddini.

Lo volevo portare al Pontedera l'anno scorso, non c'ero riuscito. E' uno che taglia il campo, viene sotto la punta, caratteristiche ideali per il 433 di Indiani.

Dopo dieci anni di professionismo, quanto e cosa è cambiato nel fare mercato per la D?

L'ultima volta mi era successo nel 2008 a Lucca. Partenza l'11 agosto, squadra costruita in fretta ma bene. Vincemmo il campionato con 10 punti sul Gavorrano. Oggi di diverso c'è la tecnologia, ci sono i social, whatsapp. Io non ho mai condotto una trattativa per messsaggino, come succede a tanti. O parliamo al telefono oppure, ancora meglio, ci vediamo di persona. Comunque non sarò mai preoccupato per il mercato, la campagna acquisti conta più per i tifosi che per me. A me interessa la gestione.

Cioè?

Fare in modo che non ci siano problemi. Lasciate stare le storielle sullo spogliatoio e sulle cene che servono per creare il gruppo. Quel che conta è la tolleranza e la capacità di tenere insieme quaranta teste, dal presidente al magazziniere.

 

il direttore generale in conferenza stampaIn conferenza disse che sarebbero arrivati undici over e undici under. A che punto siamo?

Mi mancano 4 o 5 pezzi, il resto già ce l'ho. Alcuni ragazzi li ho annunciati, per altri devo aspettare qualche giorno. Ma non mi piace dividere tra under e over, anche se la D lo impone. Sul mercato devo guardare la data di nascita, durante il campionato no. Chi merita, gioca. E comunque potrei anche non prendere nessun 2001 e puntare sui 2002 e 2003. Devo guardare all'oggi ma anche al domani.

A proposito di 2001, Colombo resta?

In questi giorni mi vedo con il suo agente. Colombo è libero, ha anche altre richieste e io, insieme allo staff, devo valutare bene se schierare il 2001 tra i pali. Se troviamo una quadra, teniamo un ottimo portiere. Altrimenti faremo diversamente.

E Mancino?

Siamo sulla buona strada, gli abbiamo fatto una proposta, so che si è sentito con Cutolo.

Come va l'apprendistato del nuovo direttore sportivo?

Molto bene, temevo avrebbe trovato maggiori difficoltà. Invece è sempre presente, ha entusiasmo, conosce i giocatori e sa districarsi bene. Deve imparare qualche trucco del mestiere ma mi sta dando una grande mano.

Si aspettava tutto questo can can intorno al trasferimento di Boubacar?

Sì, perché sapevo che su di lui c'erano tanti club. E quando vai su questi giocatori, può capitare. Ho letto le dichiarazioni del suo vecchio agente e anche quelle di Maurizio Casilli, che lo assiste adesso. Preferisco non commentare ovviamente.

Perché ha scelto di puntare su Boubacar?

Con Vettori l'avevamo visionato diversi mesi fa, lo conoscevo e ci credo molto. Spero di portarlo ad Arezzo già il primo luglio per dargli modo di iniziare a lavorare e di ambientarsi. Per me può arrivare in B.

Biondi, Pinna e Sicurella sono sotto contratto. Possono ancora far parte del progetto oppure no?

Sugli over mi sembra di essere stato abbastanza chiaro. Con questi tre ragazzi parleremo e troveremo una soluzione, non credo vogliano rimanere ad Arezzo senza giocare mai. Per alcuni di loro sono anche arrivate offerte.

Tra i suoi compiti c'è anche quello di razionalizzare le spese della società. Come farlo?

Non voglio parlare come se fossi il più furbo di tutti, dico solo che la metodologia di lavoro è importante. Io devo vincere, lo so, ma voglio e devo pure costruire. Dei 22 giocatori che andranno in ritiro, mi piacerebbe che 14 o 15 restassero anche l'anno dopo.

 

Paolo Indiani, neo allenatore dell'ArezzoMa lei ha firmato per un anno però?

A garanzia della società. Se faccio male e non vinco la D, è giusto che l'Arezzo possa liberarsi di me senza oneri. Ma la mia ambizione è restare a lungo, come ho sempre fatto ovunque sono stato. E comunque, se saliamo in C, ho il rinnovo biennale automatico. E si si concretizzasse il ripescaggio, ho un contratto di tre anni. Vorrei aprire un ciclo, sarebbe una soddisfazione.

A oggi, quante speranze ha per il ripescaggio?

Non saprei. Di sicuro il presidente e il segretario stanno ultimando tutta la documentazione per farsi trovare pronti in caso di necessità.

L'Arezzo resterà ad allenarsi all'antistadio?

Sì, abbiamo preso questa decisione e credo sia la migliore. L'11 luglio inizieranno i lavori di livellatura del “Lebole” grazie all'azienda Galardini di Pistoia. Ci ho già collaborato in passato, mi fido di loro. Il campo sarà pronto per il 19 e la prima squadra si allenerà lì durante l'anno.

Quali progetti ci sono per il settore giovanile?

Ho affidato a Giorgio Contu il compito di costruire la Juniores con i 2006 e con tanti ragazzi di Arezzo. In generale, ritengo che un giovane cresca di più se va a misurarsi con i grandi, in una prima squadra, piuttosto che nelle giovanili. Seguiremo questa linea con i nostri prospetti più interessanti.

Le piace l'Arezzo che sta venendo su?

Sì. Mi piace perché stiamo facendo scelte ragionate, di prospettiva. Comprare per accontentare la gente non avrebbe senso.

E Indiani come lo sta vivendo questo periodo?

E' carico a mille, motivatissimo, Arezzo per lui è una grande sfida.

Il mister ha vinto tanto ma in piazze più piccole di Arezzo, con minori pressioni. Questo può creare qualche incognita?

Potrebbe ma io conosco il valore di Indiani. Alla sua età è venuto ad Arezzo proprio per vivere un'esperienza così. Poi lui si isola, pensa solo ad allenare e se dice che la domenica il pallone cascherà per venti minuti in quel punto del campo, la domenica il pallone cascherà per venti minuti proprio lì. 

 

scritto da: Andrea Avato, 20/06/2022





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