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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Reggina nei guai, Triestina in affanno, Messina in vendita a un euro. I club a rischio iscrizione

Panoramica sulle società di B e di C che potrebbero saltare nelle prossime settimane. Nell'elenco ci sono la Pro Patria, sballottata tra vecchia e nuova proprietà, e l'Imolese, il cui futuro non è ancora chiaro. Punto interrogativo a Viterbo, inchiesta della guardia di finanza a Teramo



foto citynow.itRedatta la graduatoria di serie D riguardante i ripescaggi è doveroso dare un’occhiata a quelle squadre che, a causa di problemi di varia natura, potrebbero lasciare il posto all’Arezzo in terza serie. Da quello che si apprende dai siti specializzati, le squadre che al momento sarebbero in maggiore difficoltà sono la Reggina in B, Triestina, Pro Patria, Imolese, Viterbese, Teramo e Messina in C.

 

I GUAI DELLA REGGINA - La crisi dei calabresi ha avuto inizio con la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il presidente del club Luca Gallo, agli arresti domiciliari con l'accusa di riciclaggio e altri reati societari nell'ambito di una inchiesta della procura della Repubblica di Roma. La vicenda è complessa e nei giorni scorsi l'amministratore unico Fabio De Lillo ha fatto visita alla Covisoc per vedere di ottenere l'ok sul bilancio intermedio presentato lo scorso 31 maggio e per l'approvazione del piano di rateizzazione. Sull’esito dell’incontro ancora non è emerso nulla di ufficiale. Passaggi che servirebbero anche per cercare un cambio di mano della società, che è stata accostata a diversi imprenditori tra cui Felice Saladini, vicino all’Arezzo due estati fa. Inoltre pare la Reggina a livello finanziario abbia contratto debiti che ammontano a circa 10 milioni di €.

 

 

TRIESTINA IN AFFANNO - In C la situazione più complessa pare quella della Triestina. La scomparsa prematura del presidente Mario Biasin ha messo in seria difficoltà la società dell’amministratore unico Mauro Milanese, parente tra l’altro del compianto patron. Nei giorni scorsi l’ex difensore di Perugia e Inter è stato preciso nel fotografare la situazione: “La vendita del club è una delle due strade che stiamo percorrendo, io in Italia e la famiglia Biasin in Australia. I conti correnti sono bloccati, i bonifici esteri non possono essere fatti e i beni sono fermi in attesa della successione. La priorità è iscrivere la squadra al campionato e al momento avere liquidità è un grosso problema: abbiamo bisogno di un singolo, di un gruppo, di una famiglia, di un’amministrazione comunale che si faccia carico di iscrivere la squadra in Serie C. Il Comune mi ha detto che ci sono due cordate interessate alla Triestina, non ha voluto dirmi i nomi, ma ci sono dei tempi strettissimi per chiudere". A quanto pare per iscrivere gli alabardati alla C servono circa 1,2 milioni di € da trovare in poco tempo.

 

 

PRO PATRIA SBALLOTTATA - Altra situazione ingarbugliata è quella della Pro Patria. Il Consorzio Sgai, proprietario del club, è impossibilitato a proseguire. Domenico Citarella da metà novembre è il presidente della società bustocca, da quando l’ex proprietaria Patrizia Testa ha venduto il 90% delle quote societarie al consorzio campano, specializzato nella ristrutturazione di immobili. A gennaio però sono iniziati i guai, dopo l’arresto del presidente Roberto Galloro, quando il Procuratore della Repubblica di Napoli, tramite la Guardia di Finanza, nell’ambito di un’inchiesta su crediti fittizi legati al Superbonus 110%, ha disposto un sequestro preventivo per 83 milioni di euro sui conti correnti riferibili agli indagati. In pratica conti bloccati, proprietà impossibilitata a proseguire l’esercizio. Nelle ultime ore però qualcosa sembra essersi mosso. Quando sembrava ormai certa l’acquisizione della Pro da parte della cordata di Busto Arsizio, è rispuntata la figura di Patrizia Testa, che dopo aver venduto la propria parte di azioni al Consorzio Sgai nel novembre 2021, pare pronta a riprendere la sua parte di quote e tornando così al comando della società di via Cà Bianca. Nei prossimi giorni se ne saprà di più.

 

DISSIDI ALL'IMOLESE - A Imola dopo la salvezza ottenuta all’ultimo tuffo ai danni della Pistoiese c’è stato qualche dissidio a livello dirigenziale, come riportato tra l’altro da una nota ufficiale del club del 26 maggio: “In data odierna avrebbe dovuto avvenire il secondo incontro di definizione e programmazione con lo staff tecnico dirigenziale presso la sede del presidente De Sarlo. I tesserati sigg. Martone e Fontana hanno preferito non presentarsi all’incontro. Alla luce dell’oneroso contratto in essere, sottoscritto in virtù di mansioni ben diverse che sarebbero dovute essere svolte dal sig. Martone, ma non trovando nemmeno la possibilità di confrontarsi con lo stesso a seguito della sua latitanza, la società si vede costretta a valutare tutte le opzioni necessarie a non farsi truffare ulteriormente fino al punto di prendere anche in considerazione l’ipotesi di rinunciare al titolo di Lega Pro”. Nel frattempo Emanuele Righi è diventato capo dell’area tecnica, con Fontana lo strappo pare sanato, ma ancora non sembra del tutto chiarito il futuro.

 

 

PUNTO INTERROGATIVO A VITERBO - Nonostante la situazione in continua evoluzione, a Viterbo non sembrano correre, al momento attuale, particolari rischi, ma il fatto che il patron Marco Romano prima abbia messo in vendita la società (pareva prossima l’acquisizione da parte del proprietario del Pomezia, Alessio Bizzaglia), per poi cambiare idea e partire con un piano di rientro, non lascia tranquilli i tifosi. Queste le parole del presidente gialloblù a seguito di un accertamento Inps alla società di 430 mila €. "Non c’è niente di nuovo e questo accertamento prende in esame la situazione a partire dal 2016. Abbiamo messo in piedi un piano di rientro che in parte abbiamo già sanato, con il versamento di 500.000 euro come ho avuto modo di specificare. La situazione è sotto controllo". 


 

AMMINISTRATORE UNICO A TERAMO - A Teramo l’ultima assemblea dei soci, svolta lo scorso 6 giugno, non è stata conclusa, perché come recita la nota ufficiale “è stata sospesa per approfondimenti sulla situazione societaria e verrà ripresa in continuazione nei prossimi giorni, in data da definire, anche con il fine precipuo di valutare eventuali manifestazioni d’interesse per il club che dovessero pervenire”. Le quote della società in mano ai fratelli Ciaccia sono state messe sotto sequestro dalla Procura di Roma a causa di un’inchiesta delle Fiamme Gialle e la stagione è stata terminata grazie ai soldi degli sponsor. Il sindaco Gianguido D’Alberto ha fatto appello agli imprenditori, ma ciò che ha frenato le trattative, tra cui quella con Giuseppe Spinelli, pare siano i debiti pregressi della società. Si sta cercando un piano salvezza per garantire la continuità del club e per questo in Abruzzo stanno lavorando da giorni con il tribunale di Roma per risolvere la situazione. Proprio in queste ore l'assemblea dei soci ha nominato Massimo Chierchia amministratore unico del club.

 

MESSINA IN VENDITA A UN EURO - Infine Pietro Sciotto, presidente del Messina, ha annunciato che cederà la società alla cifra simbolica di un euro: “Sino ad oggi non ho ricevuto alcuna offerta formale per l’acquisto dell’Acr Messina, solo un paio di telefonate per chiedere sommarie informazioni. A gennaio scorso e a maggio ho sottolineato come l’ultimo mio obiettivo fosse quello di salvare la serie C e andare via. Con immenso dispiacere, dopo cinque anni al timone della gloriosa Acr Messina, ribadisco la volontà di chiudere qui il mio percorso alla guida della società biancoscudata, per questo ho deciso di cedere la proprietà dell’Acr Messina alla cifra simbolica di 1 €. È il mio ultimo atto d’amore. Ho dato come scadenza le ore 24 di domenica 12 giugno, dopo e senza alcun riscontro, analizzerò la situazione e prenderò le conseguenti decisioni, anche se dovessero essere dolorose”.


scritto da: Mauro Guerri, 11/06/2022





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